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Fca, Marchionne dà il via operazione nuove alleanze

Fiat Panda 3a serie con motore 1.2 benzina da 51 Kw

Sergio Marchionne è pronto domani a Londra a presentare un report molto dettagliato contenente tutte le potenziali alleanze e i possibili partner di Fiat Chrysler.

È quanto anticipato dal Detroit News che fa riferimento a fonti vicine al gruppo, inserendo tra i candidati alla partnership, oltre la “solita” General Motors, anche la Volkswagen e la Renault-Nissan.

Il consiglio d’amministrazione in programma domani nella capitale britannica si occuperà anche di esaminare i risultati del secondo trimestre dell’anno per il gruppo. Si attende una crescita delle immatricolazioni in Europa e Nord America e una contrazione delle vendite in Brasile e Cina.

Ritornando alla ricerca di un forte partner per Fca, Sergio Marchionne nei mesi scorsi ha “incassato” amaramente il “No” da General Motors, ma non si è affatto demoralizzato. Il motivo del rifiuto del terzo produttore di autoveicoli al mondo è da ricercarsi negli elevati rischi di antitrust, nella previsione di alti costi e in generale in una eccessiva incertezza sui risultati futuri derivanti dell’operazione.

Sergio Marchionne è invece convinto del contrario e punta principalmente sulla fusione di Gm e Fca, sua prima scelta rispetto a Volkswagen e Renault-Nissan.

I grandi investimenti sul progetto Alfa Romeo e una gestione del gruppo che richiede sempre molto liquidità di cassa, impone a Marchionne di tenere sempre sotto controllo la posizione finanziaria di Fca. A tal proposito di recente sono tornate a circolare le voci su una possibile cessione della Magneti Marelli. La situazione del gruppo, seppur positiva in questo momento, rimane sempre piuttosto delicata e dunque da monitorare con attenzione.

Altro motivo che spinge Marchionne alla ricerca immediata di un partner, è il capitolo riguardante lo scorporo dalla Ferrari. Fca vale in Borsa attualmente 17 miliardi di euro e la sua capitalizzazione, una volta conclusa l’operazione che coinvolge il marchio di Maranello, è probabile che scenda al di sotto dei 10 miliardi. A questo punto più che di fusione si dovrebbe parlare di una vendita di Fca che potrebbe perdere totalmente la sua italianità, tenendo sempre a mente che ad oggi sono quasi 60mila i dipendenti nel nostro Paese.

Fonte: Sole24ore

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