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Alfa e Ferrari collaborano per nuovi modelli

Fra Alfa e Ferrari ci sarà presto una collaborazione per la creazione di nuovi modelli, creati dagli ingegneri Alfa Romeo con l’aiuto degli esperti Ferrari.

Alfa e Ferrari

alfa e ferrari

Il gruppo Fiat Chrysler si sta  rivolgendo all’esperienza  e alla potenza della Ferrari come ultima chance per rendere l’ Alfa Romeo un  marchio di qualità diffuso in tutto il mondo automobilistico. Per questo in un futuro non troppo lontano potremo rievocare un connubio antico come quello tra Alfa e Ferrari. Antico e ricco di successi come quando negli anni 30  l’Alfa Romeo 8C-2300 della Scuderia Ferrari  guidata dal mitico pilota Nuvolari fece incetta di vincite.

Fiat prevede di sviluppare una nuova linea di berline a trazione posteriore e  nuovi SUV a trazione integrale per rinnovare il parco auto dell’Alfa Romeo e cosi facendo, spera di raggiungere case automobilistiche del calibro di  BMW e Mercedes. I modelli inizieranno ad arrivare sul mercato nel 2016, e le versioni di fascia alta saranno equipaggiate con motori sviluppati dalla sorella Ferrari.

Questo è il piano proposto dall’amministratore delegato Sergio Marchionne per l’inversione di tendenza di  Alfa  e Ferrari. Dal momento che Marchionne ha preso le redini della Fiat nel 2004, le consegne annuali di Alfa Romeo sono diminuite del 56 per cento raggiungendo la quota di sole  74.000 vetture annue. Nel 2012, ha ridimensionato l’obiettivo di vendite per l’ italia del 40 per cento cosi come i modelli promessi negli anni precedenti sono stati posticipati a causa di una battuta d’arresto delle vendite  in Europa.

Ora, grazie all’aumento della domanda di auto nella regione europea e  a Fiat che armata di maggiori risorse finanziarie dovute  all’acquisizione di Chrysler, è ora di riscattare il marchio sportivo, perché se non si agisce in fretta potrebbe essere troppo tardi.

“Questa è l’ultima occasione per Alfa Romeo”, lo ha detto Giuseppe Berta, professore presso l’Università Bocconi e l’ex-rettore  degli archivi di Fiat. “Questa è l’ultima opportunità per Alfa Romeo. La scommessa di Marchionne è diretta al futuro; per battere i marchi tedeschi Sergio ha bisogno di rendere Alfa unica. Cosa c’è di meglio che il design italiano ed i motori Ferrari?”

Affossamento del progetto MiTo

Fiat sta valutando l’abbandono delle attuali versioni della MiTo e della Giulietta, che rappresentano, al momento, il 99 per cento delle vendite del marchio, anche se il piano è ancora in fase di definizione e nulla è certo. Perché si starebbero ancora valutando le collaborazioni tra Alfa e Ferrari.

Il rilancio del marchio italiano, che è diventato un’icona culturale negli stati uniti con il film del 1960 “The Graduate”, sarà implementato con la vendita delle  auto attraverso la rete di distribuzione internazionale di Jeep, ampliando la portata delle vendite  Alfa.

Per ora Fiat ha rifiutato di commentare le prestazioni passate di Alfa Romeo e i nuovi piani di sviluppo. La casa automobilistica svelerà i suoi piani per Alfa Romeo a Maggio prendendo parte alla presentazione di Detroit, dove verrà presentato il nuovo piano strategico del gruppo FCA,  nato dalla recente fusione di Fiat Group e Chrysler.

La rinascita del Alfa Romeo sarà la chiave di volta  dei piani di rilancio dopo la recente  fusione voluta da Sergio Marchionne . Con il fascino derivante dai modelli classici come l’iconica spider del 1960, l’Alfa ha il potenziale per aumentare il numero di auto vendute  per il gruppo, ovvero utilizzando la stessa tattica nello stesso modo in cui  Volkswagen ha rilanciato il marchio Audi.

Sia Audi, che BMW e Mercedes-Benz,  hanno avuto ottimi risultati sia negli Stati Uniti che in Cina grazie alla crescente domanda del mercato emergente,infatti hanno tutti registrato un record di vendite globali negli ultimi anni, rafforzando i guadagni delle loro società  proprietarie.

Sei nuove Alfa

L’obiettivo è quello di tirar fuori almeno sei nuovi modelli Alfa nei prossimi cinque anni, di cui almeno due SUV, per aumentare le vendite  quadruplicandole e raggiungendo quindi quota  300.000 vetture nel lasso di tempo stabilito. Come base per le vetture verranno utilizzate quelle dei veicoli Chrysler cosi facendo verranno abbassati i costi di sviluppo.

Il rilancio del Alfa è già stato avviato con il lancio  della vettura sportiva 4C, che è stata messa in vendita lo scorso anno in Europa e farà il suo debutto negli Stati Uniti al Salone di New York per  il mese prossimo. Il primo modello per la nuova spinta sarà una berlina di medie dimensioni che potrebbe  essere chiamata Giulia, facendo cosi rivivere il nome del fantastico  modello del 1960. “Questa notizia l’aspettavo da  tempo”, a dirlo è  Roberto Ferrari, responsabile  dell’associazione Alfa Romeo in Italia. “Abbiamo atteso anni l’arrivo di una strategia chiara e definitiva per il marchio e siamo felici della presentazione di una nuova gamma completa di vetture Alfa Romeo.”

Showroom Jeep

Per ampliare la portata di vendite, la Fiat prevede di mettere in vendita i modelli Alfa Romeo attraverso  i  1.700 concessionari  Jeep situati nel Nord America, dandogli cosi una rete di distribuzione che può competere al meglio con i 3.200 punti vendita della BMW disposti in tutto il mondo.

L’anno scorso, oltre il 90 per cento delle Alfa Romeo è stato venduto in Europa. La mossa si basa sull’idea che entrambi i marchi (Jeep e Alfa Romeo) si rivolgono ad una cerchia di consumatori che cercano alternative ai soliti concorrenti tradizionali ed è per questo che possono coesistere negli stessi concessionari, proprio perché sono  poche le possibilità che  i SUV Jeep e  le vetture Alfa Romeo possano farsi concorrenza tra di loro.

“La strategia di mescolare SUV e berline sportive negli stessi showroom ha abbastanza senso”, lo ha detto Ian Fletcher, analista e ricercatore di mercato per  l’IHS Automotive di Londra. “Ma il successo non può esser dato per scontato.” I nuovi modelli e gli accordi tra Jeep, Alfa e Ferrari non potrebbe bastare.

IHS prevede che le vendite di Alfa Romeo avranno un picco nel 2017 raggiungendo le 243 mila vetture, ben il 19 per cento sotto l’obiettivo di Marchionne. Eppure, la previsione seppur al di sotto delle aspettative sarebbe il triplo delle vendite dello scorso anno e il risultato più alto per le  consegne degli ultimi 10 anni.

Si potrebbe supplire alla capacità di produzione inutilizzata negli stabilimenti italiani

La crescita aiuterebbe ad assorbire l’esubero della mano d’opera  negli stabilimenti italiani della  Fiat, una fra le cause primarie delle perdite in Europa. Infatti l’anno scorso FIAT ha registrato perdite in Europa per oltre 520 milioni di Euro anche a causa degli esuberi nelle sue fabbriche. Marchionne ripone il culmine della sua strategia in Alfa Romeo,  per costruire automobili di lusso in Italia per poi esportale in tutto il mondo e tornare cosi in attivo in Europa ed accontentare gli azionisti. La nuova Giulia sarà assemblata nello stabilimento di Cassino. I motori con propulsione V6 elaborati dagli ingegneri Ferrari in esclusiva per Fiat e Maserati, probabilmente saranno prodotti presso i siti di Pratola e Termoli nel sud Italia.

“Le Alfa Romeo devono essere prodotte in Italia con un propulsore italiano”lo ha detto  Marchionne in occasione del salone internazionale dell’auto di Ginevra, dove il marchio Alfa Romeo  ha debuttato con  la versione spider della 4C. “Alcune cose appartengono a un luogoed è giusto che ci rimangano cosi come Alfa e Ferrari appartengono all’Italia ed è qui che devono rimanere”.

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