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Fiat Chrysler: i ritardi su auto ibrida ed elettrica non piacciono agli investitori

Giornata difficile per Fiat Chrysler Automobiles in Borsa. I titoli del gruppo italo americano diretto dal numero uno, l’amministratore Sergio Marchionne, oggi stanno andando in contro tendenza rispetto agli altri titoli, facendo segnare risultati negativi. Un ribasso del 4,5%  ha caratterizzato la giornata di Fiat Chrysler. Questo ribasso comunque è poi parzialmente rientrato e le perdite si sono ridotte all’1,5%. In tanti si sono chiesti il motivo di questo risultato. In realtà questo dovrebbe essere il prodotto delle notizie che si sono diffuse nelle scorse ore partendo dagli Usa. Secondo indiscrezioni provenienti dal Nord America, il gruppo automobilistico e’ stato oggetto di forti critiche a causa dei presunti ritardi nei progetti concernenti le auto ibride ed elettriche.

I problemi di Fiat Chrysler negli Stati Uniti

Chris Grundler, capo dell’ufficio qualità di aria e trasporto dell’Epa,  ha criticato aspramente Fiat Chrysler Automobiles. L’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente, che in poche parole, sarebbe la stessa che ha per prima lanciato l’allarme su quello che poi è divenuto un vero e proprio scandalo Volkswagen  lo scorso anno, adesso bacchetta Fiat Chrysler. Per Grundler, il gruppo presieduto da John Elkann e amministrato da Sergio Marchionne dovrà fare un investimento di almeno 5 miliardi di dollari per rispettare gli standard sui consumi previsti per il 2025. Insomma si tratta di un investimento di non poco conto e occorre capire quelle che sono  in proposito le reali intenzioni di Sergio Marchionne e company. Altra questione spinosa per Fca arriva dal Canada, dove il gruppo italo americano sta conducendo le trattative con il sindacato Unifor, allo scopo di giungere ad un accordo per rinnovare il contatto di circa 10 mila dipendenti.

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Fiat Chrysler
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Anche in Canada una questione spinosa che innervosisce gli investitori

Tra l’altro, le trattative si fanno ancora più difficili in quanto queste non sono del tutto libere, ma in realtà devono prendere spunto dell’accordo che Unifor ha raggiunto con General Motors negli scorsi giorni e che rappresenta dunque il punto di partenza per poter concludere un accordo. Questo significa che vi sono molte probabilità che il sindacato richieda un miglioramento nelle condizioni di lavoro dell’impianto di Brampton, dove attualmente sono impiegati circa 4 mila dipendenti di Fiat Chrysler Automobiles. Insomma ci si aspetta un qualcosa di simile a quanto promesso ai sindacati da General Motors, che ha annunciato 370 milioni di investimenti nei propri stabilimenti in Canada. 

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