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1900 (1950)

Al termine della Seconda Guerra Mondiale la produzione automobilistica Alfa Romeo è in faticosa ripresa con la 6C 2500 nelle varie versioni. La progettazione però non si è mai interrotta e diversi sono i progetti e i prototipi nati durante il conflitto.

Il mercato e la società in genere, però, stanno cambiando velocemente a testimonianza di questi cambiamenti erano i magazzini ricolmi di costose e raffinate 6C 2500 rimaste invendute.
Si fa quindi strada l’ipotesi di una nuova vettura media con una cilindrata intorno ai 1800 cc, di concezione più moderna ed in grado di essere costruita e venduta in un numero elevato di esemplari: il 2 Ottobre 1950 all’Hotel Principe di Savoia di Milano viene presentata la 1900 Berlina.
Il progetto prende il via nel mese di novembre 1948 insieme a quello del sei cilindri 3000. Fin da subito la scelta cadde sul quattro cilindri bialbero, mentre per l’autotelaio si optò per una moderna scocca autoportante che scende in strada per la prima volta il 2 Marzo 1950.
Inizialmente il team di Satta, in particolare Giuseppe Busso, ipotizza anche una vettura a trazione anteriore, molto in anticipo rispetto a quanto è poi avvenuto negli anni a venire. La scelta cade invece su di una soluzione più tradizionale con motore anteriore longitudinale e trazione posteriore. Ponte rigido al retrotreno, con biella longitudinale e braccio centrale triangolare (i primi 1400 esemplari furono equipaggiati con un innovativo ponte con bracci longitudinali e barra Panhard, in seguito abbandonato). Anteriore a ruote indipendenti con bracci trasversali, molla elicoidale e barra stabilizzatrice. Lo schema delle sospensioni sarebbe stato ripreso molto a lungo, fino alla serie Giulia.
Il propulsore girò per la prima volta al banco il 14 Gennaio 1950. La cilindrata è di 1884 cc (82,55 x 88 mm), distribuzione bialbero con catena e alimentazione con un carburatore monocorpo: 80 CV a 4800 giri/min. Inizialmente si sperimentarono motori con basamento e testa in lega leggera; poco prima della presentazione si optò per il basamento in ghisa, a causa di problemi di vibrazione non risolvibili in tempi adeguati. La velocità massima dei primi esemplari era di 150 Km/h, ma l’evoluzione sarebbe stata intensa e veloce fino ai 115 CV e 180 Km/h della TI Super, quattro anni più tardi. A queste andranno ad aggiungersi le versioni 1900 Sprint, 1900 Super Sprint e 1900 M.
La 1900 è da considerarsi una pietra miliare nella storia del Marchio poiché segna il passaggio dalla produzione artigianale ed elitaria delle vetture d’anteguerra ad una produzione di massa che trasforma l’Alfa in una grande industria.. Della 1900 vengono prodotti un totale di 17.390 esemplari, più di tutta la produzione del Portello negli anni precedenti.

SCHEDA TECNICA
Motore anteriore, longitudinale verticale, 4 cilindri in linea
Struttura monoblocco in ghisa, testa smontabile in lega leggera
Cilindrata cc 1884
Alesaggio x corsa mm 82,55×88
Distribuzione 2 alberi a camme in testa con comando a catena
Numero valvole 2 per cilindro
Rapporto di compressione 7,5:1
Alimentazione 1 carburatore monocorpo
Accensione a spinterogeno
Raffreddamento a liquido
Lubrificazione a carter umido
Potenza massima 90 CV a 5200 giri/min
Trazione posteriore
Frizione anteriore, monodisco a secco
Cambio 4 marce + RM
Telaio scocca autoportante in acciaio
Sospensione anteriore ruote indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici
Sospensione posteriore ruote indipendenti, puntoni longitudinali, triangolo superiore, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici
Freni Idraulici, a tamburo sulle 4 ruote
Sterzo vite e rullo
Serbatoio carburante capacità litri 53
Velocità massima km/h 150

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