La Caporetto del bollo auto in Italia. Ricordate le fake news sull’abolizione della tassa di proprietà alle Regioni? C’è di più: arriva probabilmente il bollo auto storiche: la proposta va avanti in Parlamento. Viceversa, l’idea di abolire la sovrattassa sulle macchine potenti, il superbollo, viene stoppata. Insomma, una stangata dietro l’altra per chi ha una vettura in Italia. Queste le discutibili decisioni in Senato.
Per il bollo auto storiche, la polemica è molto forte. L’ASI Automotoclub Storico Italiano aveva chiesto e ottenuto un abbassamento della pressione fiscale per tale categoria nella Finanziaria 2019. Per evitare che moltissimi di loro venissero rottamati o esportati in Paesi dove la pressione fiscale è più bassa.
Tali scelte, a cui molti appassionati erano stati costretti, avevano portato alla depauperazione del patrimonio motoristico nazionale e dell’indotto legato al loro restauro e conservazione, dice l’ASI. Tutto a beneficio della filiera di artigiani e delle attività coinvolte nel settore.
I veicoli ventennali che godono di questa agevolazione, a tre anni dall’entrata in vigore della legge che è ormai a regime, sono lo 0,15% del parco veicolare totale e l’1,14% del parco veicolare ventennale (dati Motorizzazione al 2 novembre 2021). Perché andare a colpire queste 66.050 auto e 14.992 moto? Non c’è alcun motivo razionale per farlo.
Bollo auto: mistero italiano
Un bel mistero. Ancora più strano il no all’abolizione del superbollo. Tassa deleteria, che ha ammazzato il settore delle vetture potenti e dell’indotto. Giustamente, siccome le spese a carico dello Stato sono enormi rispetto agli incassi, si chiedeva di eliminare il balzello orripilante. Nulla da fare.
La legnata resta. Oltre 185 kW (252 CV), 20 euro per ogni kW sopra la soglia. Come voluto dal Governo dei tecnici di Monti. L’importo della tassa si abbassa a mano a mano che la macchina invecchia: 12 euro/kW dopo 5 anni dalla costruzione, 6 €/kW dopo 10 e 3 €/kW dopo 15. Devi aspettare 20 anni, e non paghi il superbollo. Aspetta e spera.
Strana e anomala la situazione che riguarda l’auto in Italia. Zero incentivi per comprare macchine nuove, un piano alla camomilla per le colonnine di ricarica elettrica, il sì al bollo auto storiche, il no alla cancellazione del superbollo. Un peccato, visto il patrimonio economico, culturale, sociale legato all’auto in Italia. Che il pianeta ci invidia. Ci facciamo del male da soli.