in

Saudi Aramco: le auto endotermiche resisteranno all’offensiva delle elettriche

Il trend di conversione all’elettrico è molto più debole di quanto alcuni avevano ipotizzato. Il futuro non è nero per i motori a scoppio.

Auto endotermiche
Foto di Alexander Fox | PlaNet Fox da Pixabay

La cosiddetta “transizione green” fatica a prendere piede in ambito automobilistico. I suoi profeti hanno anteposto i cliché ideologici agli argomenti tecnici e alle questioni pratiche. Oggi il mercato sta dando loro delle risposte, a dispetto di una comunicazione martellante e di un apparato normativo follemente restrittivo posto in essere a livello europeo…e non solo. Le auto elettriche non piacciono e pagano molti limiti, che la gente non è disposta ad accollarsi. Anche perché i vantaggi ecologici sono più presunti che reali.

Il rischio è solo di fare un gioco a favore della Cina, con grandi perdite per il blocco occidentale. Tutto ciò senza benefici concreti per la salvaguardia del nostro mondo e con limiti pratici nell’utilizzo dei veicoli, che rischiano di proiettarci indietro nel tempo.

Anche per questo, il colosso Saudi Aramco crede che le auto endotermiche continueranno ad essere massicciamente presenti in un futuro lontano. Potrebbe sembrare una visione di parte, trattandosi della più grande compagnia petrolifera al mondo, ma il fatto che abbia investito in tempi recenti significative risorse sulla tecnologia dei motori a scoppio conferma che non si tratta di semplice propaganda, ma di una convinzione autentica.

Auto termiche petrolio
Foto di awsloley da Pixabay

Del resto, anche la banca statunitense JP Morgan, pochi mesi fa, aveva evidenziato come gli obiettivi temporali, in ambito automotive, fissati dagli ideologhi della dottrina green, siano in pratica irraggiungibili.

Dicevamo degli investimenti fatti da Saudi Aramco sui motori a scoppio. Secondo quanto riporta il Financial Times, questi trovano evidenza nei 740 milioni spesi in tempi recenti dal colosso petrolifero per l’acquisto del 10% di Horse Powertrain, azienda specializzata nella costruzione di motori ad alimentazione tradizionale o ibrida.

In base alle dichiarazioni del vicepresidente Yasser Mufti, riportate dal giornale “Il Fatto Quotidiano”, possedere una quota di uno dei principali costruttori di motori a scoppio, anche se elettrificati, offre prospettive di guadagno a lunghissimo termine. Il messaggio è chiaro: le auto endotermiche resisteranno a lungo all’offensiva (al momento solo marginale) delle vetture alla spina. Il rallentamento della domanda di queste ultime, sembra confortare la tesi.