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Stellantis Melfi: boom di richieste di incentivi all’esodo

I dipendenti che possono fare richiesta ritengono sia saggio approfittarne

Melfi

Lo stabilimento Stellantis Melfi un tempo fiore all’occhiello del gruppo automobilistico in Italia e nel mondo non vive un momento positivo come del resto tutti gli altri impianti dell’azienda guidata da Carlos Tavares in Italia negli ultimi anni. Non sorprende dunque che come evidenziato dal sito Basilicata24 nella fabbrica vi sia una vera e propria corsa all’esodo con incentivi. I dipendenti che possono fare richiesta ritengono sia saggio approfittarne visto che non si sa quello che potrebbe accadere nel corso dei prossimi anni.

Boom di richieste per gli incentivi all’esodo per i lavoratori di Stellantis Melfi nelle ultime settimane

Basilicata24 riporta la testimonianza di un lavoratore anonimo di Stellantis Melfi che ha dichiarato: “È meglio prendere i soldi oggi piuttosto che aspettare l’anno prossimo. È chiaro che la situazione non migliorerà e ormai abbiamo capito come si concluderà. La mia richiesta di dimissioni con incentivo è stata accettata – racconta il lavoratore – ma ci sono alcuni miei colleghi che, pur avendo presentato la loro richiesta negli ultimi giorni, sono in attesa di risposte dall’azienda, perché dicono che è stato superato il numero di uscite previsto per quest’anno.”

Le uscite previste dal gruppo per lo stabilimento Stellantis Melfi erano 500 che si andranno ad aggiungere alle circa mille avvenute negli scorsi anni. L’incentivo è pari a circa 80 mila euro più Tfr e Naspi. Se fino all’estate le richieste arrivate erano circa 350 nelle ultime settimane ci sarebbe stato tra i lavoratori della fabbrica un vero e proprio boom. Tanto che sarebbe stata superata e non di poco la barriera delle 500 richieste.

Stellantis Melfi

“Dopo l’audizione di Carlos Tavares in Parlamento e le parole poco confortanti di Meloni, qualcosa è cambiato dentro di noi – rivela il lavoratore che ha recentemente firmato il suo licenziamento – Si trattava di decidere tra un’eterna incertezza sul futuro e 80 mila euro sicuri, insieme a una nuova vita, più TFR e NASPI. A quel punto, è scattata una molla irrefrenabile: cosa aspettare ancora?”