Dopo le dimissioni di Carlos Tavares le già crescenti preoccupazioni che gravitavano attorno a Maserati sono risultate ancora più importanti e variegate. Il Costruttore del Tridente viaggia a vista in un contesto di difficoltà che ormai da circa un anno appaiono ancora più consistenti. Se qualche giorno fa Jean-Philippe Imparato, in veste di Chief Operating Officer di Stellantis per l’Europa, aveva ammesso che Maserati ha bisogno di “un piano dedicato e separato” l’ulteriore dichiarazione dello stesso COO di Stellantis Europe quando ammetteva che “il piano ci sarà, ma non è ora il momento giusto” apriva le porte a quanto configuratosi nelle scorse ore.
Il recente Piano Italia discusso dallo stesso Jean-Philippe Imparato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy nei giorni scorsi vede infatti una condizione che salta facilmente agli occhi. Se un po’ tutti i marchi italiani di casa Stellantis sono stati inseriti nel Piano ragionato al Ministero, in merito a Maserati sembra mancare un po’ tutto. Forse perché ancora Imparato aveva ammesso che in Maserati si ha la necessità di “qualcosa di più strutturato”? Probabilmente si, ma era lecito aspettarsi qualche ragionamento in più perlomeno per mitigare una crisi che è forse anche una crisi di identità per il costruttore modenese.
Il prossimo futuro di Maserati sembra ancora lontano dall’essere definito
Oggi Maserati, dopo l’addio delle Levante e Quattroporte, è destinataria di una gamma che prevede la MC20, disponibile pure nella variante Cielo, prodotta a Modena, la Grecale prodotta a Cassino e le GranTurismo e GranCabrio che vengono invece realizzate a Mirafiori. Sulla base di quanto discusso da Stellantis al Ministero nei giorni scorsi, non è stato formalizzato quello che sarà il futuro del costruttore in termini di modelli proposti.
Non c’è infatti traccia né a Cassino né a Mirafiori di un possibile nuovo modello a marchio Maserati, perlomeno non in forma definita e ufficiale. Secondo alcune indiscrezioni l’unica possibilità andrebbe ricercata nella definizione di “nuovo modello top di gamma” inserita nel piano per ciò che riguarda Cassino; sarebbe proprio questa l’unica possibilità offerta a Maserati nel Piano Italia diramato nei giorni scorsi. Tuttavia, come si diceva, è assai probabile che la necessità di introdurre quel “qualcosa di più strutturato” vada considerata come la necessità di attendere ancora un po’ prima di mettere sul piatto un piano prodotti ben definito e configurabile sotto l’egida del Tridente.
Allo stesso tempo il Piano diramato da Stellantis non permette di intravedere un futuro per gli attuali modelli che attualmente sembrano non beneficiare di una nuova generazione, oppure è ancora presto per farlo sapere a tutti. Allo stesso tempo pare si stia facendo sempre più strada l’ipotesi che vede esclusivamente Modena come casa e stabilimento produttivo per le Maserati di domani magari puntando su un approccio ancora più esclusivo da porre accanto alle competitor di pari estrazione regionale, leggi Ferrari e Lamborghini. Bisognerà però rivedere le linee produttive per riadattarle a un cambio di passo sostanziale nell’ottica di possibili incrementi produttivi. Nel frattempo non rimane che l’attesa.