Le azioni di Stellantis hanno subito un calo significativo dopo che alcune delle sue auto plug-in proposte nella gamma dei suoi prodotti hanno perso l’idoneità ai crediti d’imposta negli Stati Uniti. La “sconfitta” su questo piano arriva proprio a causa delle nuove e più rigide normative introdotte appena questa settimana.
Tra i modelli penalizzati figurano anche veicoli appartenenti a un altro grande gruppo, Volkswagen. Per la Casa tedesca, colpito da questo aggiornamento sulle normative, c’è il crossover elettrico ID.4, il quale, appunto, non è più idoneo al credito d’imposta completo di $7.500, secondo l’ultima lista pubblicata dal Dipartimento dell’Energia e dall’Agenzia per la Protezione Ambientale.
I veicoli di Stellantis, come gli ibridi plug-in Jeep Wrangler e Grand Cherokee, che prima ricevevano fino a $3.750, sono esclusi dalla lista. Il cambiamento normativo, come prevedibile, ha avuto un impatto immediato sui mercati azionari. Le azioni di Stellantis hanno registrato un calo del 4,5% a Milano, mentre quelle di Volkswagen sono diminuite dell’1,4% a Francoforte.
La riclassificazione dei veicoli fa parte dell’Inflation Reduction Act (IRA) promosso dal presidente Joe Biden, che ha introdotto requisiti più stringenti sull’approvvigionamento domestico di materiali e componenti delle batterie per beneficiare dei crediti. Di conseguenza, il numero di modelli idonei, tra cui appunto anche quelli Stellantis, è sceso a 18, rispetto ai 22 dello scorso anno.
Nel frattempo, l’industria automobilistica europea si trova ad affrontare crescenti difficoltà negli States, soprattutto in vista della transizione politica con Donald Trump, che ha promesso di smantellare alcune politiche pro-veicoli elettrici di Biden e di introdurre nuove tariffe per le auto importate. A complicare il piano, Stellantis sta affrontando numerose sfide, tra cui ritardi nei lanci di nuovi modelli e scorte eccessive sul mercato statunitense, che hanno contribuito all’addio al gruppo da parte del CEO Carlo Tavares a fine 2024.
Nonostante il successo del minivan ibrido Chrysler Pacifica, che ha mantenuto l’accesso al credito pieno di $7.500, le difficoltà persistono. La produzione di autovetture in Italia è crollata del 46% nel 2024, il livello più basso dal 1956, a causa del flop catastrofico di modelli come la Fiat 500 elettrica.
L’elenco dei veicoli idonei potrebbe ampliarsi nei prossimi mesi, poiché alcuni produttori non hanno ancora presentato tutte le informazioni richieste per dimostrare la conformità. Sussidi o meno, però, gli acquirenti di auto nuove si confrontano già da una parte all’altra dell’Atlantico con problematiche legate al proprio reddito e al prezzo di un nuovo veicolo, specie se elettrificato. Il nodo sull’accesso ai benefici fiscali, dunque, risulta più importante che mai.