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Stellantis Belvidere: nonostante i recenti annunci rimangono alcune perplessità

Alcuni lavoratori dello stabilimento Belvidere hanno espresso preoccupazioni sulla vulnerabilità dell’impianto che produrrebbe un solo modello

Stellantis Belvidere
Stellantis Belvidere

Dopo un lungo periodo di incertezza, Stellantis ha finalmente confermato i piani per avviare la produzione di un nuovo pick-up Ram di medie dimensioni presso lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere, situato in Illinois. La produzione, inizialmente posticipata al 2028 sotto la guida dell’ex CEO Carlos Tavares, è stata ora anticipata al 2027, segnando un cambio di rotta significativo. Questa decisione rappresenta un’opportunità importante per lo stabilimento, che è inattivo dal febbraio 2023, offrendo una nuova possibilità di creare posti di lavoro e di supportare il mercato automobilistico nordamericano.

I recenti annunci sulla produzione di un pickup non hanno diradato tutti i dubbi sul futuro dello stabilimento di Belvidere

L’annuncio ufficiale è stato fatto da Antonio Filosa, Chief Operating Officer di Stellantis per il Nord America, attraverso una comunicazione interna in cui ha confermato che l’azienda tornerà al piano originale per il lancio del pick-up di medie dimensioni. Tuttavia, nonostante questa notizia positiva, permangono dubbi su altri impegni precedentemente presi da Stellantis per il sito di Belvidere, tra cui la costruzione di una struttura per la produzione di batterie e l’atteso Mopar Mega Hub, entrambi progetti che non hanno ancora ricevuto conferme definitive.

Un ruolo chiave nella decisione sembra essere stato svolto dal presidente di Stellantis, John Elkann, che avrebbe incontrato in due occasioni il presidente eletto Donald Trump a Washington, D.C., prima del suo insediamento. Trump, da sempre sostenitore del ritorno dei posti di lavoro manifatturieri sul suolo statunitense, ha minacciato di imporre una tariffa del 100% sui veicoli Stellantis prodotti in Messico. Questa pressione politica potrebbe aver spinto Elkann a impegnarsi per mantenere la produzione negli Stati Uniti, consolidando così la scelta di Belvidere come sede del futuro pick-up.

Nel frattempo, alla questione si sono aggiunte anche le voci sulla produzione della Dodge Durango. Inizialmente, le voci indicavano che la Durango si sarebbe trasferita a Windsor Assembly in Canada, mentre Stellantis rivalutava le sue strategie di prodotto. Tuttavia, in seguito si è scoperto che quelle voci riguardavano un potenziale trasferimento in Messico, una mossa che ha incontrato una forte reazione negativa. Alla fine, Stellantis ha confermato che la produzione della Durango sarebbe rimasta a Detroit, insieme alla Jeep Grand Cherokee.

Il presidente della UAW Shawn Fain ha celebrato l’annuncio, attribuendo il merito al potere dell’azione collettiva dei lavoratori. “Questa vittoria è una testimonianza del potere dei lavoratori che si uniscono e chiedono conto a una società da miliardi di dollari”, ha affermato Fain. “Abbiamo dimostrato che faremo tutto il necessario per proteggere i buoni posti di lavoro sindacalizzati che sono la linfa vitale di posti come Belvidere, Detroit, Kokomo e oltre”.

Lo stabilimento di Belvidere, che si estende per quasi 5 milioni di piedi quadrati, ha una storia ricca, producendo circa 12 milioni di veicoli da quando la sua prima auto è uscita dalla catena di montaggio nel 1965. Nonostante l’ottimismo, lo stabilimento richiederà significativi aggiornamenti delle attrezzature prima che inizi la produzione.

Nonostante l’entusiasmo suscitato dall’annuncio di Stellantis, alcuni lavoratori dello stabilimento Belvidere Assembly hanno espresso preoccupazioni riguardo alla possibile vulnerabilità dell’impianto nel basarsi esclusivamente su un singolo prodotto. Temono che una simile strategia possa portare a problemi simili a quelli che hanno segnato gli ultimi anni della produzione della Jeep Cherokee presso la stessa struttura.

Per gran parte della sua vita produttiva, la Jeep Cherokee è stata una forza trainante nel segmento dei SUV compatti, ottenendo un notevole successo. Tuttavia, il suo appeal è gradualmente diminuito sotto la pressione di una concorrenza sempre più agguerrita. Un design che non riusciva più a tenere il passo con le tendenze del mercato, unito a un panorama automobilistico in continua evoluzione, ha portato le vendite a un drammatico calo: da oltre 200.000 unità annue nel suo periodo di massimo splendore, si è scesi a meno di 40.000 nel 2022.

Belvidere Stellantis

A peggiorare la situazione si sono aggiunte le difficoltà legate alla carenza globale di semiconduttori, una crisi acutizzatasi a seguito della pandemia di COVID-19. L’impianto ha subito pesanti ripercussioni, con frequenti interruzioni della produzione e un clima di incertezza per i lavoratori. La combinazione di vendite in declino e problemi di approvvigionamento ha reso sempre più difficile sostenere le operazioni, portando infine alla chiusura dello stabilimento nei primi mesi del 2023.

Oggi i dipendenti guardano al futuro con la speranza che Stellantis adotti una strategia più diversificata per Belvidere. Garantire una produzione variegata potrebbe ridurre i rischi associati alla dipendenza da un unico modello, come il futuro pick-up Ram di medie dimensioni. Una tale diversificazione potrebbe proteggere lo stabilimento dalle oscillazioni del mercato, evitando che si ripeta una situazione di declino simile a quella vissuta durante gli ultimi anni della Cherokee.

Uno dei progetti più attesi legati alla rinascita di Belvidere è stato il Mopar Mega Hub, inizialmente annunciato come parte della strategia di Stellantis per migliorare la sua rete di distribuzione di ricambi in Nord America. Il Mega Hub avrebbe dovuto centralizzare le operazioni per la distribuzione di ricambi Mopar, semplificando il processo di consegna dei componenti alle concessionarie e ai centri di assistenza nel Midwest.

Tuttavia, con Stellantis che concentra le sue risorse sulla ripresa della produzione di veicoli a Belvidere, il futuro del Mopar Mega Hub appare ora incerto. Mentre Stellantis non ha ufficialmente annullato il progetto, la mancanza di aggiornamenti recenti ha sollevato preoccupazioni tra i leader e i lavoratori locali.

Se il Mega Hub andasse avanti, potrebbe fungere da risorsa strategica per Stellantis, riducendo i tempi di consegna dei pezzi e migliorando la soddisfazione del cliente. Inoltre, la struttura potrebbe svolgere un ruolo chiave nel supportare il nuovo pick-up di medie dimensioni Ram, in particolare se la domanda dovesse aumentare dopo il suo lancio. La comunità si chiede se Stellantis darà priorità a questa iniziativa o la accantonerà a favore di altri investimenti.