L’affascinante mostra speciale “Rally Legends – From Dust to Glory” sarà in mostra dal 28 febbraio al 21 aprile presso l’Autoworld Museum di Bruxelles. Tenuta nel magnifico Palais Mondial, la mostra celebrerà l’entusiasmante storia del Campionato Mondiale Rally e metterà in mostra i suoi “mostri” del Gruppo B. Un posto speciale è stato riservato a due modelli Lancia che hanno contribuito a rendere il marchio il più vincente di tutti i tempi, tra cui dieci Campionati del Mondo Costruttori, tre Campionati del Mondo Costruttori ed Endurance, una 1000 Miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana.
“Rally Legends – From Dust to Glory” racconta la storia del Campionato mondiale di rally e ha come protagoniste leggendarie auto del Gruppo B, tra cui due icone Lancia
In particolare, gli ospiti potranno ammirare la Lancia Stratos Gr.4 Alitalia (1974), che celebra il 50 ° anniversario del suo titolo mondiale Rally, e la Lancia Delta HF Integrale Gruppo A (1992), la vettura che ha catturato l’immaginazione di milioni di appassionati di sport motoristici. Entrambi i modelli appartengono alla collezione Stellantis Heritage, il dipartimento dedicato alla conservazione e alla promozione dell’inestimabile patrimonio dei marchi automobilistici italiani del Gruppo. Queste due rarità sono normalmente esposte presso l’Heritage Hub di Torino. Ulteriori informazioni sulla mostra speciale “Rally Legends -From Dust to Glory” sono disponibili sul sito ufficiale dell’Autoworld Museum di Bruxelles .
I riflettori saranno puntati sulla straordinaria Lancia Stratos Gr.4 Alitalia (1974) che vinse il Rally del Portogallo del 1976 e si classificò seconda al Rally di Monte Carlo del 1977. Caratterizzato da una livrea Alitalia bianco-rosso-verde, il modello fa parte della collezione Stellantis Heritage con l’aureola ed è solitamente esposto nella sezione “The Rally Era” dell’Heritage Hub. Il leggendario modello Stratos permise alla Lancia di dominare il mondo dei rally fino alla metà degli anni Settanta. All’epoca, il direttore sportivo Cesare Fiorio sfruttò tutte le possibilità del regolamento.
Sotto la sua guida, fu realizzata la prima vettura con l’unico scopo di vincere le gare di rally. La coupé due posti presentava una carrozzeria a cuneo, disegnata da Marcello Gandini per Bertone, e un motore sei cilindri da 2,4 litri di origine Ferrari, posizionato dietro pilota e copilota per ottimizzarne il peso. Prodotta nella versione ufficiale da corsa (con testata iniziale a 12 valvole, poi a 24 valvole per una potenza massima di 300 CV) in 26 esemplari su 500, la Stratos ottenne uno straordinario numero di vittorie, tanto da essere definita “l’arma definitiva” del rally. Vinse addirittura tre rally di Montecarlo consecutivi, altri tre titoli nel Campionato Mondiale Rally Costruttori (dal 1974 al 1976), tre Campionati Europei Piloti e la Coppa del Mondo Rally Piloti FIA nel 1977 con Sandro Munari.
Le quattro generazioni della Lancia Delta HF a trazione integrale introdotte tra il 1986 e il 1992 erano destinate a lasciare la concorrenza nella polvere e a portare a una leggendaria serie di vittorie nei Rally: sei Campionati del Mondo Rally Costruttori (1987-1991), quattro Campionati del Mondo Rally Piloti (1987-1989 e 1991), un Campionato del Mondo Rally Produzione (Gruppo N) nel 1987, sei Campionati Europei Rally (1987-1991 e 1993) e due Campionati Europei Rally Costruttori (Gruppo N) nel 1988 e 1989. Ha collezionato l’incredibile numero di 46 vittorie assolute, valide nelle varie edizioni del Campionato del Mondo.
Ogni generazione presentava un motore e una carrozzeria migliorati, consentendo alla Lancia Delta di rimanere sempre un passo avanti alla concorrenza. La Delta HF 4WD debuttò nel 1987 e presentava una trazione integrale permanente con differenziale autobloccante ZF all’anteriore e differenziale centrale viscoso Ferguson per slittamento limitato e differenziale di tipo Torsen al posteriore. Un motore da due litri e 165 cavalli spingeva i modelli stradali standard, mentre la versione da corsa del Gruppo A saliva a 265 CV a 6250 giri/min. Il 1988 vide l’arrivo della Delta HF Integrale .
Esternamente questa differiva dalla versione precedente per i suoi passaruota allargati, che erano in grado di montare pneumatici più larghi, e prese d’aria anteriori più grandi. Aveva un nuovo cambio a 6 marce e il suo peso era stato ridotto di circa 23 kg. Con l’evoluzione della testata, che fu portata da 8 a 16 valvole e 4 valvole per cilindro, la Delta HF Integrale 16V debuttò nel 1989. Una vistosa “gobba” apparve sul cofano per accogliere le nuove dimensioni del motore. Questa Lancia erogava circa 295 CV a 7000 giri/min. Molte le innovazioni tecnologiche, tra cui la frizione a controllo elettronico, una ventola azionata da un motore idraulico, la telemetria per l’acquisizione dei dati da utilizzare in manutenzione e soprattutto un afflusso di elettronica per il controllo del motore. L’ultima Delta HF di questa gloriosa famiglia arrivò nel 1991: la Delta HF Integrale 16V Evoluzione , proprio come quella attualmente esposta a Torino.
I suoi parafanghi furono ulteriormente allargati per adattarsi alle nuove carreggiate e un vistoso spoiler apparve nella parte posteriore del tetto, ma le modifiche più importanti si trovavano sotto il cofano, poiché la Federazione aveva introdotto nel 1991 l’uso delle flange per limitare le portate del turbocompressore. Grazie ai miglioramenti di anno in anno, nonostante i dati dichiarati ufficialmente, i motori di tutte le vetture del Gruppo A avevano ormai ampiamente superato il limite imposto di 300 cavalli.