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Fiat 509: un secolo di vita per la prima auto italiana vincitrice del Rally di Monte Carlo

Non è un’auto travolgente, ma ha segnato un cambio di passo nell’industria del Belpaese.

Fiat 509
Screen shot da video TheDubischeggia

La Fiat 509 fu prodotta dal 1925 al 1929. Nell’anno in corso ricorre il secolo di vita del modello: una ricorrenza storica importante, da celebrare con tutti gli onori. Nata come berlina, quest’auto fu declinata anche in altre varianti, coperte e scoperte. In totale, nell’arco del suo ciclo di vita, prese forma in oltre 90 mila esemplari. Parlare di un grande successo commerciale è riduttivo, perché in quegli anni raggiungere simili volumi di vendita aveva il profumo di un’impresa straordinaria. Una prova della bontà della formula.

I lineamenti geometrici della carrozzeria rendono visivamente più corpulenta l’auto, dotata di dimensioni particolarmente contenute, con una lunghezza di 2.70 metri e una larghezza di 1.42 metri. Fra gli ammiratori del modello, anche Gabriele D’Annunzio, figura di primissimo livello nella scena culturale e della letteratura italiana dei primi anni del secolo scorso. Il “Vate“, con la forza della sua influenza, cantò l’inno ai mezzi a quattro ruote, anche grazie a lei.

L’immagine della Fiat 509 trasse beneficio dal successo guadagnato da Jacques Bignan al Rally di Monte Carlo del 1928. Già allora, infatti, i riflessi delle performance agonistiche conferivano un boost ai modelli commerciali. Nel caso specifico, a questo beneficio “generale” se ne aggiungeva un altro, perché nessuna auto italiana era riuscita prima di lei ad imporsi nella sfida monegasca, voluta nel 1911 dal Principe Alberto I. Questa performance accreditava la bontà del prodotto, mettendone in risalto l’efficienza del profilo dinamico e la grande affidabilità.

Fiat 509
Archivio Storico FIAT

Il debutto ufficiale della Fiat 509 prese forma al Salone dell’Auto di Milano, nel mese di aprile del 1925. Fra una trentina di giorni i cultori del marchio torinese potranno celebrare l’importante ricorrenza anagrafica dei 100 anni di vita del modello, entrato nella storia dell’industria a quattro ruote del Belpaese. Non stiamo parlando di una vettura come tante altre, ma della prima utilitaria della Fabbrica Italiana Automobili Torino a sbocciare in un numero davvero importante di esemplari. Questo fu reso possibile nell’ambito di una revisione completa del ciclo produttivo, tradotta in catena di montaggio nella fabbrica del Lingotto.

Sotto il cofano anteriore della Fiat 509 pulsa un motore a 4 cilindri in linea da 990 centimetri cubi di cilindrata, con 2 valvole per cilindro, in grado di sviluppare una potenza massima di 22 cavalli a 3400 giri al minuto, su un peso in ordine di marcia variabile da 1085 a 1165 chilogrammi, in base all’allestimento. Sul fronte della trasmissione, i tecnici decisero di puntare su un cambio a 3 rapporti.

Ovviamente, per la natura del veicolo, non ci poteva aspettare prestazioni da missile terra-terra. Questa era infatti, come già scritto, una tranquilla utilitaria a 4 posti, ma con handling di buona caratura. La velocità massima di 80 km/h era più che sufficiente ad assecondare la sua missione, in relazione agli standard del tempo. L’azione frenate si appellava alle doti di quattro tamburi, che facevano il possibile per dare soddisfazione ai bisogni degli utenti.

Ottimo lo sfruttamento dei volumi, con un abitacolo proporzionalmente ampio, rispetto alle misure esterne. I progettisti cercarono di razionalizzare al meglio le architetture, per giungere a un simile risultato, che la poneva in condizioni di vantaggio sulle concorrenti di analogo sviluppo dimensionale. La Fiat 509 non faticò ad entrare nel cuore degli italiani. Presto divenne il modello più diffuso nel nostro paese, a riprova della bontà dei contenuti. Oggi è una simpatica presenza in molti raduni di auto storiche. Le sue linee di taglio fortemente geometrico non esaltano, ma suscitano una certa dose di simpatia. Tale effetto è amplificato dalla sua natura di utilitaria, che non genera antipatiche reazioni, connesse all’invidia negativa che si ha per i proprietari di mezzi più esclusivi. Buon compleanno!