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Ecco cosa c’è nel Piano d’Azione per l’automotive della Commissione Europea

Le tematiche poste in essere dal Piano d’Azione appaiono diversificate, vediamo cosa propone la Commissione Europea

L’atteso Piano d’Azione destinato al comparto europeo dell’auto è stato presentato dalla Commissione Europea; un documento di 18 pagine che permette di avere a disposizione un set di indicazioni utili ai costruttori automobilistici che insistono nel territorio del Vecchio Continente, scaturito dagli incontri che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha avuto con i rappresentati dei costruttori in queste settimane.

Le tematiche poste in essere dal Piano d’Azione appaiono diversificate, ma non mancano raccomandazioni sulla necessità di erogare incentivi per l’acquisto, o per il leasing sociale, di fondi specifici destinati all’innovazione ovvero alla produzione di nuove batterie e alla digitalizzazione. C’è spazio anche per l’elettrificazione delle flotte aziendali oltre che per un migliore approvvigionamento delle materie prime. D’altronde, come si legge nel documento, parliamo di un comparto “fondamentale per la prosperità e l’identità dell’Europa”. Allo stesso tempo non sono state dimenticate le sanzioni destinate ai costruttori, che prevedono ora una revisione sostanziale, e nemmeno la discussione sullo stop all’endotermico a partire dal 2035; su questi punti si avranno risposte più certe nelle prossime settimane.

Abarth 600e

Il Piano d’Azione presentato dalla Commissione Europea guarda alla necessità di avere a disposizione maggiori incentivi

Sebbene gli incentivi si siano sempre più diradati nel corso degli anni in diversi Paesi europei, il Piano d’Azione proposto dalla Commissione Europea guarda a una cabina di regia utile per coordinare la gestione degli incentivi dei singoli stati. In questo modo si vuole fornire un approccio migliore all’acquisto di nuovi veicoli da parte di una fetta più ampia di utenza.

Secondo la Commissione Europea, in virtù di quanto sperimentato negli anni sull’efficacia degli incentivi, si ha ora la necessità di mettere a punto un approccio che guardi ad un migliore coordinamento su scala europea. In questo senso la Commissione lavorerà accanto ai singoli Stati Membri per migliorare le pratiche di erogazione degli incentivi sulla base delle lezioni apprese nel recente passato. La volontà pare quella di guardare a strumenti dedicati per migliorare l’efficienza economica potendo ragionare pure su schemi di incentivo su scala europea. In virtù di quanto espresso nel Piano d’Azione, la Commissione fornirà delle “raccomandazioni” utili per l’individuazione di fondi specifici da destinare ai singoli Stati.

Per i redditi più bassi viene resa possibile l’applicazione del cosiddetto leasing sociale per l’acquisto di veicoli nuovi, o usati, a zero emissioni. Questa misura permetterà ai singoli Stati Membri di integrare il leasing sociale nei piani di incentivazione nazionali.

C’è anche la necessità di ampliare le reti di ricarica

Col Piano d’Azione proposto dalla Commissione Europea rimane la volontà di promuovere l’adozione dei veicoli elettrici, puntando anche sul miglioramento delle infrastrutture di ricarica. Tale aspetto viene infatti visto come una condizione fondamentale per l’ampliamento della disponibilità della mobilità a zero emissioni. La Commissione prevede anche di supportare l’implementazione di infrastrutture destinate alla gestione di combustibili alternativi, anche in relazione al regolamento e alla direttiva sulle prestazioni energetiche nell’edilizia. Già a partire da quest’anno saranno implementati nuovi fondi per la gestione di nuove infrastrutture di ricarica a livello europeo per una concreta espansione della rete.

Tavolo strategico CE
I partecipanti del tavolo strategico di Bruxelles

Interessante potrebbe essere anche lo stanziamento di circa 3 miliardi di euro per la produzione di nuove batterie mediante il Fondo Innovazione, accanto a circa 200 milioni di euro provenienti dal Piano InvestEU. C’è infatti anche la volontà di avviare un sostegno diretto indirizzato ai produttori attivi in Europa per la produzione di nuove batterie. Il passaggio all’elettrico del Piano d’Azione attuale passa anche da una proposta di legge utile a decarbonizzare le flotte aziendali, in modo da aumentare pure in questo contesto la diffusione di veicoli a zero emissioni. Tutto ciò senza che al momento siano stati stabiliti target vincolanti da rispettare pedissequamente. In tema di mezzi di trasporto, veicoli commerciali e veicoli pesanti, la Commissione Europea è al lavoro per aumentare l’utilizzo di veicoli a zero emissioni puntando, ad esempio, anche sull’esenzione dai pedaggi stradali per i mezzi pesanti a zero emissioni. Si punta anche sull’adozione di autobus elettrici prodotti in Europa.

Come anticipato già di recente, c’è pure un’apertura sulla gestione delle sanzioni destinate ai costruttori che potrebbero quindi evitare l’insorgenza di tali multe adeguandosi agli obiettivi proposti senza incorrere in questa problematica. C’è quindi un atteggiamento più flessibile puntando sulla possibilità di calcolare la media delle emissioni su un periodo di almeno tre anni, permettendo quindi una compensazione maggiore. Infine il Piano d’Azione prevede anche una regolamentazione più esaustiva per la gestione della guida autonoma, ragionando su un quadro normativo di più semplice gestione in tema di test e omologazione di tali veicoli dotati di questa tecnologia.