Il mercato automobilistico è ricco di auto sportive affascinanti, sia nuove che usate. Dalla Mazda Mx-5 fino alle classiche e prestigiose Porsche e BMW. Tuttavia, nessuna di queste ha lo stesso fascino esclusivo dell’auto protagonista di questo articolo. Stiamo parlando della straordinaria Alfa Romeo SZ, una sportiva dallo stile audace e dalla meccanica brutale, nata alla fine degli anni Ottanta.
La SZ è quella che potremmo definire un’auto “solo i veri appassionati”, dotati di esperienza e di un portafoglio adeguato, che possono permettersi di domare questa creatura selvaggia.
Negli anni successivi all’acquisizione da parte di Fiat nel 1986, Alfa Romeo aveva già prodotto coupé sportive, come la GTV6, ma nessuna di queste era riuscita a riportare il marchio ai vertici delle prestazioni. La casa italiana voleva costruire un’auto che fosse un tributo alla sua gloriosa storia nelle competizioni, eliminando qualsiasi assistenza elettronica e affidandosi solo alla maestria del guidatore.
Presentata nel 1987, l’Alfa Romeo SZ (Sprint Zagato) entrò in produzione nel 1989 e rimase sul mercato fino al 1991. Il suo design spigoloso e aggressivo la rende ancora oggi una delle sportive più riconoscibili di sempre.
Nonostante il nome “Zagato”, il design della SZ non fu curato dalla famosa carrozzeria milanese, bensì sviluppato internamente da Alfa Romeo utilizzando avanzate tecnologie di progettazione assistita da computer. Zagato si occupò invece dell’assemblaggio. L’obiettivo era creare un’auto dal forte impatto visivo e il risultato fu una carrozzeria squadrata e futuristica, che all’epoca suscitò reazioni contrastanti ma che oggi viene ampiamente apprezzata per il suo carattere distintivo.
Sotto il cofano, l’Alfa Romeo SZ montava il leggendario motore Busso V6 da 3,0 litri, progettato dall’ex ingegnere Ferrari Giuseppe Busso. Questo sei cilindri, famoso per la sua sonorità inconfondibile e per la sua potenza vigorosa, erogava 207 CV trasmessi alle ruote posteriori attraverso un cambio manuale a cinque marce.
L’Alfa Romeo SZ vantava un telaio derivato direttamente dalla Alfa 75 Group A da turismo, combinato con una carrozzeria in materiali compositi per ridurre il peso. La sospensione anteriore era a schema multi-link, permettendo una regolazione precisa per un assetto su misura. Il risultato di questa configurazione era una guida estremamente reattiva e coinvolgente, ma anche implacabile con i meno esperti.
Questa vettura era una vera purista della guida: niente ABS, niente controllo di trazione, niente elettronica di salvataggio. Un’auto che premiava i piloti più abili e puniva chi osava troppo. Il passo corto e l’assenza di aiuti elettronici significavano che, se perdeva aderenza, non c’era margine d’errore: la SZ mordeva forte e senza pietà.
Per chi desiderava un’esperienza ancora più emozionante, Alfa Romeo lanciò nel 1992 la RZ (Roadster Zagato), una versione decappottabile con le stesse caratteristiche meccaniche ma un design leggermente modificato. Tuttavia, a causa delle difficoltà finanziarie di Zagato, la produzione si fermò a soli 284 esemplari anziché i 350 inizialmente previsti.
Oggi, l’Alfa Romeo SZ è considerata un vero pezzo da collezione, con una produzione limitata a sole 1.036 unità. Grazie alla sua esclusività, alle sue prestazioni senza compromessi e al suo design audace, è una delle auto più ricercate dagli appassionati di Alfa Romeo e dagli amanti della guida pura.