Siamo davanti a un esempio di poca armonia sino-europea. Stellantis, infatti, ha messo in stand-by la produzione della T03, la piccola elettrica cinese firmata Leapmotor, nel suo stabilimento polacco di Tychy.
A partire dal 30 marzo, l’assemblaggio è stato ufficialmente stoppato, e il gruppo automobilistico ha iniziato a guardarsi attorno in cerca di nuove soluzioni produttive. Per Stellantis, dunque, si profila all’orizzonte un importante trasloco.
La notizia è rimbalzata sulle testate solo 24 ore fa, dopo una soffiata di Les Echos, e Stellantis l’ha confermata con una nota diplomatica quanto vaga: “Siamo ancora super impegnati nel portare i modelli Leapmotor in Europa, ma stiamo esplorando diverse opzioni di produzione”. Nessun accenno però sul dove, né sul quando.
Nel frattempo, resta un dato sulla joint venture: la collaborazione con Leapmotor sta vivendo un momento un po’ turbolento. L’anno scorso, era già saltato il piano per costruire in Polonia il secondo modello del brand cinese, il crossover B10. Pare, infatti, che Pechino, tra una stretta di mano e l’altra, abbia sussurrato alle sue aziende di evitare investimenti nei Paesi Ue troppo entusiasti dei dazi anti-auto cinesi. E la Polonia è proprio uno di quelli che ha fatto il tifo per le tariffe.
Ora l’attenzione si sposta verso la Spagna, che invece si è tenuta lontana dalle polemiche sui dazi e, guarda caso, è data in pole position per ospitare la produzione del Leapmotor B10 EV. Stellantis, che detiene il 51% della joint venture Leapmotor International, ha comunque il coltello dalla parte del manico: ha i diritti esclusivi per produrre e vendere le auto Leapmotor fuori dalla Cina.
Per ora, la T03 resta in pausa. E mentre i cinesi aspettano istruzioni da Pechino, e Stellantis cerca di non inciampare nei fili spinati della geopolitica, l’Europa si ritrova con una mini elettrica cinese senza catena di montaggio.