Fiat Grande Panda è la grande novità della gamma della casa torinese. Come sappiamo la sua presentazione è avvenuta lo scorso 11 luglio mentre gli ordini in Europa si sono aperti lo scorso 28 gennaio sia per la versione ibrida che per quella completamente elettrica. Per questa auto c’è stato un vero e proprio boom di richieste con Fiat che pare aver fatto centro con il suo nuovo modello che sta ricevendo molti apprezzamenti e che sta suscitano grande curiosità come si evince anche dalla folla immensa che ha preso parte al recente primo Porte Aperte che ha permesso a molti di vedere dal vivo per la prima volta la nuova vettura targata Fiat.
Stellantis manda operai di Melfi in Serbia per velocizzare la produzione di Fiat Grande Panda
Di conseguenza viste le numerose richieste Stellantis nei giorni scorsi ha deciso di mandare alcuni operai italiani dello stabilimento di Melfi direttamente in Serbia dove l’auto viene costruita per velocizzare ulteriormente la produzione di Fiat Grande Panda. Si tratta dunque di un’operazione simile a quella fatta a Modena dove anche ai dipendenti di Maserati sarebbe stato proposto il trasferimento temporaneo in Serbia. A quanto pare, per Stellantis sarebbero arrivati i primi si dai dipendenti di Melfi desiderosi di lavorare in un momento in cui la fabbrica lucana non opera a pieno regime in attesa dell’arrivo dei nuovi modelli.
«In seguito agli accordi stabiliti, la informiamo che, per un periodo temporaneo, sarà distaccato presso il sito FCA di Kragujevac, in Serbia, dove svolgerà le sue mansioni come operaio». È con queste parole che Stellantis ha iniziato a inviare le comunicazioni ai dipendenti che hanno accettato di trasferirsi in Serbia per contribuire alla produzione della nuova Fiat Grande Panda.
Dunque con l’arrivo di questo modello la situazione a Kragujevac è cambiata completamente. Per anni la fabbrica aveva prodotto molto meno di quelle che erano le sue capacità. Adesso la situazione si è totalmente capovolta e servono nuovi dipendenti in prestito da altre fabbriche per poter garantire i livelli di produzione richiesta. Tra l’altro la situazione dovrebbe migliorare ulteriormente con l’avvio della produzione della C3 elettrica.