La Ferrari 512 TR è una delle auto più seducenti dell’era moderna. Questa supercar, nata nel 1992 come evoluzione della Testarossa, si concede alla vista con lineamenti da antologia. Uno dei clienti più celebri del modello fu Michael Jordan, che si fece il cadeau nell’anno del suo esordio commerciale. Per la carrozzeria scelse una tinta nera, intonata ai gusti personali. Gli interni erano grigi.
Con quella vettura fu immortalato in alcuni scatti iconici. Erano foto di ricercata eleganza, come quella che piaceva al leggendario giocatore di baseball statunitense, soprannominato Air Jordan. Un asso inarrivabile, eletto nel 1999 “il più grande atleta nordamericano del XX secolo” dal canale televisivo ESPN . Alle sue straordinarie performance si deve la diffusione mondiale della passione per la NBA. Incredibile il suo palmares. Per lui i successi e i riconoscimenti non si contano.
Ovvio che un campione del suo lignaggio, appassionato di belle auto, guardasse alle opere di Maranello. La Ferrari 512 TR nera è stata forse quella a cui si è legato di più sul piano emotivo. Consegnata a Michael Jordan il 29 febbraio del 1992 tramite la Lake Forest Ferrari in Illinois, fu una delle prime della specie a finire nelle mani di un cliente. E che cliente.
Mitiche le immagini, firmate dal fotografo personale, che lo ritraggono in sua compagnia, fuori da Gara 5 dei playoff NBA del 1992 a Chicago e, successivamente, davanti alla sua casa dell’Highland Park. Stiamo parlando dell’esemplare con telaio numero 1341. Secondo quanto riportano i colleghi di duPont Registry, questa Ferrari 512 TR comparve l’ultima volta in pubblico in un’asta del 2010, per poi scomparire dai radar. Questo mise in moto la macchina delle indiscrezioni, dei pettegolezzi e delle speculazioni. Nessuno, però, sapeva in realtà che fine avesse fatto o dove fosse finita.
Ora, dopo anni di mistero, la vettura emiliana è stata riscoperta da quelli di Curated, esperti di supercar d’epoca di Miami. Superfluo dire che il ritrovamento ha fatto venire i brividi di emozioni agli autori della complessa ricerca. Per giungere al risultato ci sono voluti alcuni anni, trascorsi ad inseguire tracce e indizi. Adesso la Ferrari 512 TR torna a mostrarsi, in un video di grande intensità, che cattura un momento storico, per il valore iconico dell’esemplare e del suo primo owner. Nel filmato viene raccontata la storia completa dell’auto, con immagini di grande presa sensoriale.
Ferrari 512 TR: una supercar spettacolare
Questa, come dicevamo, è una delle creature più seducenti dell’era moderna. Si fatica a credere che abbia 33 anni, per l’attualità del suo look, molto più carismatico di quello offerto dalle sportive di nuova generazione. Ricordiamo che la Ferrari 512 TR nacque come primo step evolutivo della mitica Testarossa. Rispetto alla progenitrice era più muscolare ed efficiente sul piano aerodinamico. Il tutto senza incidere nemmeno in minima parte sull’eleganza dei tratti disegnati da Pininfarina.
Pietro Camardella, autore per l’atelier torinese, della revisione stilistica, fece un lavoro coi fiocchi. Gli interventi, davvero ben calibrati, riguardarono il trattamento dei paraurti, del cofano motore e dei cerchi, ora da 18 pollici. Modifiche in grado di conferire una presenza scenica ancora più vigorosa, ulteriormente rafforzata dalla verniciatura integrale.
Mettere mano al design della Testarossa avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque, con un’alta probabilità di rovinarne la magia, ma qui il lavoro fu impeccabile. Con la Ferrari 512 TR crebbe anche la tempra energetica, prestazionale e qualitativa della vettura di partenza. Anche se la spinta continuava a far capo a un motore V12 da 4.943 centimetri cubi di cilindrata, con angolo di 180 gradi fra le bancate, alcune modifiche permisero di accrescerne il vigore.
Gli interventi si concentrarono su pistoni, albero motore, condotti di aspirazione e di scarico. Un sistema di iniezione elettronica Bosch Motronic M2.7 prese il posto del precedente impianto a iniezione meccanica Bosch K-Jetronic. Così la potenza crebbe di 38 cavalli, portandosi a quota 428 cavalli, a 6.750 giri al minuto. Notevoli i riflessi sulle performance, diventate più toniche, con uno scatto da 0 a 100 km/h in 4.8 secondi e da 0 a 1.000 metri in 22.9 secondi, contro i 5.8 e 24.1 secondi della Testarossa. La velocità massima si spinse nel territorio dei 314 km/h: un dato ben al di sopra dei 290 km/h raggiunti dalla progenitrice.
Il leggero abbassamento del baricentro e la migliore robustezza del telaio tubolare in acciaio, ora dotato di elementi a sezione più grande, rendeva più incisive le dinamiche dell’auto. Da segnalare l’adozione di un impianto frenante più efficace, per assecondarne meglio l’azione. La Ferrari 512 TR è un’opera d’arte, che ancora oggi emoziona in modo esaltante. Nessuno sa resistere alle noti sublimi del suo fascino. Michael Jordan fu catturato subito dal suo stile e dalla sue credenziali, concedendosi uno dei primi esemplari della specie, in tinta nera e con interni grigi. Beato lui!
Fonte | duPont Registry