L’Alfa Romeo 1900 compie un anniversario importante: il 75° compleanno. Sono passati 3/4 di secolo da quando questa vettura fece il suo debutto in società. La berlina a quattro porte della casa milanese, nata in sostituzione della 6C 2500, prese forma su progetto di Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso. A lei tocca un posto nella storia, perché è stata la prima auto del “biscione” con telaio a scocca portante e la prima nata come prodotto di serie in catena di montaggio. Una doppia evoluzione o rivoluzione, se vogliamo usare un termine più intonato all’entità del cambiamento. Fu pure la prima auto del marchio ad avere la guida a sinistra fra quelle in listino.
Siamo nel 1950 e la seconda guerra mondiale non è passata da molto. I vertici di Alfa Romeo guardano al futuro, con note di entusiasmo. C’è la voglia di rilanciare il marchio, inseguendo grandi volumi produttivi. L’Alfa Romeo 1900 prese forma come strumento per raggiungere questi obiettivi commerciali ambiziosi. Era una berlina media, di impostazione sportiva, che ammiccava al mercato.
La spinta faceva capo a un motore a 4 cilindri in linea da 1.884 centimetri cubi di cilindrata, di tipo bialbero e con testata in lega leggera. A dispetto del piccolo frazionamento, questo cuore aveva delle buone credenziali ingegneristiche. Sviluppava una potenza massima di 80 cavalli a 4.800 giri al minuto e una coppia di 13,3 kgm a 3.000 giri al minuto. Numeri di alto spessore per quel periodo storico, anche in relazione al peso di 1.100 chilogrammi. Di rilievo la punta velocistica, nell’ordine dei 150 km/h.
L’energia propulsiva giungeva al suolo tramite un cambio a quattro marce con comandi al volante. Notevole la verve del modello, contrastata da efficaci freni a tamburo, alettati e generosamente dimensionati. Alla finezza dell’handling concorrevano le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, con quadrilateri deformabili. Dietro c’era un meno raffinato ponte rigido, che non comprometteva le buone dinamiche del modello.
Nonostante le dimensioni non eccessive (4.400 mm di lunghezza, 1.600 mm di larghezza, 1.490 mm di altezza), l’Alfa Romeo 1900 garantiva un abitacolo particolarmente spazioso, in grado di accogliere fino a 6 persone. Anche la versatilità, quindi, giocava a suo favore. Il resto dell’appeal derivava dallo status regalato al proprietario e dai costi di gestione contenuti. Questo decretò il successo del modello, a dispetto di un comfort non proprio al top. Nel marzo del 1951, al Salone dell’Auto di Ginevra, fu svela l’Alfa Romeo 1900C Sprint by Touring, con superiore vigore energetico, per soddisfare i gusti dei clienti dall’indole più sportiva. Qui, con alcuni interventi, il motore crebbe a 100 cavali di potenza massima, a 5.500 giri al minuto. Il compleanno è però dell’altra versione, quella meno potente. A lei vanno i nostri auguri.