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La Ferrari 550 Maranello ex Schumacher venduta ancora una volta all’asta

Anche se il prezzo si è spinto ben oltre le quotazioni medie del modello, questa volta è stato più basso di quello messo a segno alcuni mesi fa.

Ferrari 550 Maranello
Foto da profilo Facebook Aguttes

A pochi mesi da un’altra vendita all’asta, la Ferrari 550 Maranello del 1996 appartenuta a Michael Schumacher è passata nuovamente sotto il martello del banditore, questa volta da Aguttes. Forse chi l’ha messa in catalogo pensava di regalarsi un bel guadagno nel giro di alcune settimane, ma le cose non sono andate bene (o comune nel verso sperato).

Dopo averla comprata per 313.200 euro da Arcturial, nel corso dell’evento Rétromobile Parigi, quando le lancette del tempo segnavano il mese di febbraio del 2025, il tizio si è dovuto ora “accontentare” di 270.584 euro. Purtroppo per lui, non sempre le ciambelle riescono col buco. È evidente che l’operazione speculativa è andata in modo diverso da come sperato. Ora la supercar emiliana è in un nuovo garage. Stavolta si auspica sia stata la passione vera a prevalere nelle motivazioni di shopping.

La Ferrari 550 Maranello passata di mano è quella con telaio ZFFZR49B000105067. Ha percorso solo 10 mila chilometri, gran parte dei quali con Michael Schumacher al volante. Questo modello fece il suo debutto in società il 20 luglio 1996, sul circuito del Nürburgring, in occasione del Ferrari Racing Days.

Rispetto alla precedente Testarossa, di cui prese il posto, aveva una fisionomia e delle architetture completamente diverse. Lo stile era meno carismatico ed esuberante. Il motore, inoltre, era disposto in posizione anteriore arretrata, riportando i buoi davanti al carro nelle sportive a due posti secchi dell’alto di gamma. Un ritorno al passato, per agganciarsi idealmente all’ultima creatura della specie dotata di questa configurazione: la leggendaria 365 GTB/4 Daytona.

Nell’evento tedesco, la Gran Turismo emiliana fu una delle grandi regine. Notevoli gli apprezzamenti nei suoi confronti. Tra gli 8 piloti convocati dalla casa emiliana per portarla in pista in quella circostanza, fra i cordoli del Nürburgring, c’era anche Michael Schumacher. Insieme a lui Niki Lauda, ​​Jody Scheckter, Eddie Irvine, Giancarlo Fisichella ed altri.

Ferrari 550 Maranello
Foto da profilo Facebook Aguttes

L’esemplare di cui ci stiamo occupando fu affidato e Papis. Si caratterizza per la carrozzeria color Argento Nürburgring, con interni Rosso Cartier. Nei giorni a seguire fu il turno della prova di Quattroruote. Dopo questi incarichi professionali, la “nostra” Ferrari 550 Maranello pare che rimase di proprietà della casa del “cavallino rampante”, che la lasciò in uso a Michael Schumacher.

Fu lo stesso asso di Kerpen a confermare la cosa in una lettera, dove specificava il numero di telaio del modello. Nel documento, il pluricampione del mondo di Formula 1 scrisse pure: “Spero che il suo prossimo proprietario apprezzi quest’auto che ho amato a lungo”. La missiva porta la data del 10 febbraio 2003, quando la supercar italiana fu esportata in Giappone, dall’importatore ufficiale Cornes & Co. Pochi mesi dopo fu messa in vendita, suscitando una corsa all’accaparramento.

Nel paese del Sol Levante ebbe anche un altro proprietario. Poi il rientro in Europa, nelle condizioni in cui si trova oggi, anche in termini di chilometraggio. Adesso appartiene a un nuovo owner, che potrà giovarsi di un’auto meravigliosa, arricchita da una storia nobile. La connessione con un personaggio del calibro di Michael Schumacher è senz’altro un valore aggiunto di notevole importanza, nella prospettiva storica, sentimentale e collezionistica. Facile immaginare un apprezzamento crescente per il modello, in futuro.

L’ex pilota tedesco, del resto, è una leggenda del motorsport. Nel suo palmares ci sono sette titoli mondiali di Formula 1, cinque dei quali raccolti consecutivamente con la Ferrari, negli anni dal 2000 al 2004: un record assoluto.

Ricordiamo che la 550 Maranello fu lanciata in sostituzione della F512M, ultima discendente della stirpe Testarossa. Rispetto a quella famiglia di supercar aveva un look meno iconico. Anche se la personalità non era nemmeno lontanamente paragonabile, la nuova nata esibiva uno stile elegante e di grande bellezza. Qui a dominare la scena ci pensavano le note della pulizia formale. Pur se vaga, nella sua carrozzeria si coglie la parentela con la Ferrari 365 GTB/4 Daytona, sua musa ispiratrice. A scrivere la parentela ci pensano soprattutto le proporzioni, col lungo cofano anteriore e la coda corta, e le ampie superfici vetrate del padiglione.

Pininfarina fece sicuramente un buon lavoro nel definirne i tratti, anche se non raggiunse lo splendore unico e inimitabile della Testarossa. Come riferito in altre circostanze, questa vettura riaprì il ciclo delle “rosse” V12 a due posti secchi con l’unità propulsiva disposta davanti all’abitacolo. Tale architettura tecnica ha accompagnato le sue eredi, fino ai nostri giorni, dove il compito di rappresentare la famiglia spetta alla nuova 12Cilindri.

Ad animare le danze della Ferrari 550 Maranello ci pensa un cuore V12 da 5.474 centimetri cubi di cilindrata, che sviluppa una potenza massima di 485 cavalli a 7.000 giri al minuto, con un picco di coppia di 569 Nm. Questo si traduce in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.4 secondi e in una punta velocistica di 320 km/h. Notevole la sua efficienza dinamica, unita a un buon livello di comfort.

I limiti sono elevatissimi e la guidabilità supera nettamente quella della Testarossa. Facile immaginare la soddisfazione tratta al volante della Ferrari 550 Maranello da Michael Schumacher, capace di tirarne fuori il potenziale meglio di chiunque altro, giovandosi delle sue magnifiche alchimie sonore e dell’equilibrio garantito dallo schema transaxle, con propulsore anteriore e cambio in blocco col differenziale sull’asse posteriore.

Fonte | Aguttes