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Lancia Aurelia B20 GT quarta serie: una coupé innovativa col primo V6 | Video

Auto di grandi contenuti tecnici e ingegneristici, questa Lancia aveva stile da vendere.

Lancia Aurelia B20 GT
Screen shot da video YouTube Everyday to Exotic

La Lancia Aurelia B20 GT è una vettura di grande fascino. Appartiene a una famiglia di modelli rivoluzionari, declinati in varie configurazioni di carrozzeria. A lei il compito di interpretare lo spirito e le alchimie dialettiche delle coupé. Il modello porta una sigla nobile, legata a molte innovazioni. L’Aurelia è stata infatti la prima vettura di serie con motore V6 e la prima dotata di pneumatici radiali. Si può parlare, senza timore di smentita, di un autentico capolavoro dell’ingegneria italiana.

Oggi possiamo gustarla in uno splendido video pubblicato in rete da quelli di Everyday to Exotic che, dopo averci deliziato con un filmato sulla Maserati Bora, tornano a far vibrare le nostre corde emotive con una intrigante sequenza di fotogrammi dedicati alla Lancia Aurelia B20 GT quarta serie, della variegata The Haugland Collection. Sono gli stessi proprietari, Alex ed Amy, ad accompagnarci alla scoperta del loro prezioso esemplare, nato nel 1954.

Le riprese sono eseguite in studio ed anche su strada, nelle suggestive arterie viarie dell’Oregon, Stati Uniti. Qui emerge l’ottima maneggevolezza del mezzo, che si coniuga felicemente al suo appeal estetico. Il debutto in società dell’Aurelia avvenne nel 1950, al Salone dell’Auto di Torino, con la berlina B10, capostipite della famiglia. Qui il V6 era da 1.8 litri di cilindrata. La B20 coupé giunse nel mese di aprile dell’anno successivo, per rimanere sul mercato fino al 1958, dopo essersi sviluppata in vari step evolutivi, che hanno segnato le varie generazioni del modello.

Questa splendida sportiva, attraente e pulita nei suoi tratti, offriva con stile le sue toniche prestazioni. Per dar seguito alla forte richiesta di mercato, la produzione fu affidata a Pininfarina. L’unità propulsiva scelta per alimentare i primi esemplari della Lancia Aurelia B20 GT aveva una cilindrata di 1.991 centimetri cubi, per una potenza di 75 cavalli e una velocità massima di 160 km/h. Il comportamento stradale era molto incisivo, grazie alla finezza dell’assetto, alla manovrabilità del mezzo e alla robustezza del telaio. I risultati sportivi raccolti nelle competizioni stanno a confermarlo.

Lancia Aurelia B20 GT

Ancora oggi la vettura in esame viene usata con grande soddisfazione dai fortunati owner. Nel mese di marzo del 1952 giunse la seconda serie del modello. Qui, grazie ad alcune modifiche apportate al cuore, la potenza raggiunse quota 80 cavalli. Migliorato anche l’impianto frenante. Alcuni cambiamenti interessarono la carrozzeria e l’abitacolo. Nella primavera del 1953 giunse quella che viene considerata la migliore Lancia Aurelia B20 GT: quella della terza serie. Qui il motore crebbe a 2.451 centimetri cubi di cilindrata, portando la potenza a 118 cavalli, offerti con ottima verve e gradevoli note sonore. La punta velocistica si spinse così nel territorio dei 185 km/h.

Sul fonte estetico, la grande novità era rappresentata dalla coda tonda, senza pinne, che rendeva l’insieme molto più bello, plastico ed armonico di prima. In questa configurazione la bellezza del modello toccava il suo diapason. Anche il frontale guadagnava una fisionomia diversa e più gradevole. Durante il Salone dell’Auto di Torino del 1954 fece il suo debutto la quarta serie del modello, cui appartiene l’esemplare protagonista del video e del nostro post. Con lei giunse il retrotreno “De Dion”. In questa veste il modello fu prodotto fino al mese di dicembre del 1955. La Lancia Aurelia B20 GT della quarta serie prese forma in un totale di circa 1.000 esemplari, compresa la versione S.

Il motore era lo stesso usato nello step precedente. Stiamo parlando del già citato V6 da 2.5 litri di cilindrata, in grado di sviluppare una potenza massima di 118 cavalli a 5.000 giri al minuto, su un peso di circa 1.220 chilogrammi. L’energia era quella giusta per spingere con forza incisiva la coupé della casa torinese, regalando buone emozioni di guida a chi ne gestiva le dinamiche, col valore aggiunto della trazione posteriore e con il supporto di un cambio manuale a 4 rapporti. La punta velocistica si fissava a quota 185 km/h.

Stiamo parlando, anche in questo caso, di un’auto 2+2, perché i posti dietro sono di fortuna, non garantendo spazio e comfort a sufficienza per poter sostenere lunghe trasferte. Le dimensioni non erano molto generose in senso assoluto: 437 centimetri di lunghezza, 155 centimetri di larghezza, 265 centimetri di passo. Con la Lancia Aurelia B20 GT della quarta serie fu resa possibile la scelta della guida a sinistra, che oggi costituisce la regola nel nostro paese e in tutti quelli con senso di marcia a destra. Stiamo parlando di una delle auto tecnicamente più avanzate della sua generazione. Questa vettura era un tour de force ingegneristico.

Il modello in esame ha un forte ascendente, che esercitata un richiamo magnetico sugli amanti dei veicoli storici. Si tratta di una delle migliori opere dell’era romantica della casa torinese, nata su impulso di Vincenzo Lancia. Testimone di un’epoca gloriosa, dove il marchio sabaudo brillava come una stella anche nei segmenti di mercato prestigiosi, questa coupé non aveva nulla da invidiare alle proposte della più blasonata concorrenza del tempo. Piange il cuore nel vedere quanto sia diventato scarno il listino Lancia dei nostri giorni, dopo le tante prove di grandezza offerte in passato. Nella Lancia Aurelia B20 GT si coniugavano stile, ingegneria, talento e visione. La miscela che ci vorrebbe oggi per tornare a produrre splendide opere a quattro ruote, oltre i segmenti base…o quasi.