I lavoratori dello stabilimento Stellantis di Windsor sono ritornati nuovamente al lavoro a partire da ieri 21 aprile, dopo una sospensione di due settimane che ha avuto pesanti conseguenze sull’intero settore automobilistico locale. Nonostante la ripartenza imminente, permane un clima di incertezza, poiché manca ancora un piano strategico a lungo termine per garantire continuità produttiva.
Da ieri lo stabilimento Stellantis di Windsor è ritornato in funzione ma ci si chiede per quanto tempo
Lo scorso venerdì, la sezione locale 444 del sindacato Unifor ha annunciato attraverso i social media che entrambi i turni della Windsor Assembly sono stati ufficialmente cancellati per le settimane del 21 e del 28 aprile. Sebbene Stellantis abbia comunicato l’intenzione di riavviare temporaneamente le operazioni, non ha fornito ulteriori indicazioni su quanto accadrà dopo questo periodo limitato.
La chiusura dell’impianto è stata provocata da una decisione politica significativa: il presidente statunitense Donald Trump ha imposto, il 2 aprile, una tariffa del 25% su veicoli e componenti fabbricati all’estero. Tale provvedimento ha avuto un impatto diretto e immediato sulle linee di produzione e sulle complesse catene di approvvigionamento tra Canada e Stati Uniti, portando Stellantis alla temporanea interruzione delle attività presso lo stabilimento di Windsor.
La chiusura ha interessato quasi 4.500 lavoratori presso lo stabilimento principale, più altri 2.000 tra fornitori di componenti locali e stabilimenti di produzione. Anche questi cinque stabilimenti di produzione, che forniscono di tutto, dagli interni ai componenti della trasmissione, hanno dovuto chiudere, con un impatto su oltre 1.250 dipendenti. Stellantis produce diversi veicoli presso lo stabilimento di Windsor Assembly, tra cui la Chrysler Pacifica, la Grand Caravan , la Chrysler Voyager e la Dodge Charger Daytona. Tutti questi modelli dipendono in larga misura da un flusso costante di componenti provenienti da Canada e Stati Uniti, interrotto dall’improvviso annuncio dei dazi.
La riapertura di Windsor Assembly significa che anche gli impianti di produzione locali stanno riprendendo a supportare la produzione, riportando al lavoro centinaia di dipendenti. Ma, ancora una volta, si tratta di una soluzione a breve termine. Stellantis non ha ancora annunciato cosa accadrà dopo la fine di aprile.
Con la chiusura di Windsor, l’azienda ha anche interrotto le attività presso lo stabilimento di assemblaggio di Toluca, in Messico, dove vengono prodotti i modelli Jeep Compas, Jeep Wagoneer S e Jeep Recon. Si prevede che la struttura rimarrà inattiva fino alla fine di aprile e non ci sono aggiornamenti sulla sua possibile riapertura. Nel complesso, la chiusura dei due stabilimenti ha avuto un effetto a catena negli Stati Uniti, provocando circa 900 licenziamenti presso cinque fornitori americani di componenti che riforniscono Windsor e Toluca. Sebbene sia una buona notizia che i lavoratori torneranno alla linea la prossima settimana, la situazione è ancora molto instabile. Molto dipenderà dalla durata dei dazi e dalla capacità di Stellantis di mantenere stabile la sua produzione nordamericana nonostante l’aumento delle barriere commerciali.