Dal 1° gennaio 2019 al 25 ottobre, in Italia, è allarme rosso sicurezza stradale: c’è la strage dei rider. Di che cosa parliamo? Degli uomini delle consegne, che viaggiano per le città su bici e motorini per depositare il pacco a domicilio: un oggetto qualsiasi, una pizza, un piatto da mangiare o altro. In particolare i rider food delivery: quelli che trasportano cibo. In base ai rilievi dell’Osservatorio Asaps (Amici Polstrada), si sono verificati in dieci mesi del 2019 ben quattro incidenti con morte del rider, più sei sinistri con prognosi riservata per questi nuovi “fattorini” ultra-moderni. Più 15 incidenti con rider feriti.
Qual è il problema
Sicurezza stradale: c’è la strage dei rider, quindi. Le questioni legate agli uomini delle consegne sono numerose, ma balza all’occhio un dato: più pacchi porti a destinazione, più guadagni. E pertanto il rischio è che si viaggi in bici o in moto in modo pericoloso, senza rispettare il Codice della strada, un semaforo rosso, una precedenza. O invadendo i marciapiedi. Col rischio che un utente ancora più debole di chi va in bici, un pedone, venga urtato. Difficilissima poi la convivenza fra auto, Tir, mezzi pubblici e rider nelle nostre città, che esplodono di code e imbottigliamenti, fra zone a traffico limitato, aree riservate, corsie preferenziali, limiti alla circolazione. Il tutto peggiorato da strade in pessime condizioni, con buche, asfalto rovinato, binari del tram sporgenti, lastroni fuori sede, manto dissestato.
Ubriachi e drogati che investono i rider
Non ultima, la piaga di ubriachi e drogati che investono i rider. Il problema è gravissimo, e sottovalutato dalla politica: la guida delle auto e dei mezzi pesanti in stato alterato da alcol o stupefacenti è una piaga nazionale. Vittime i rider, gli utenti deboli come ciclisti e pedoni, altri automobilisti. Le città pullulano di autovelox e zone a traffico limitato coi varchi elettronici, più le telecamere ai semafori: strumenti che non fermano il drogato o l’ubriaco. Questi si sentono libero di scorrazzare impuniti, divenendo mine vaganti per i rider e per gli altri utenti.
Per legge
Ricordiamo che i rider hanno trovato pieno riconoscimento e qualche tutela (ma la via è lunghissima e stracolma di guai) con l’approvazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 2 novembre scorso della legge 128/2019. Questa ha convertito il decreto 101/2019 “Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”. Ecco perché, attraverso i 600 referenti di Asaps sul territorio nazionale, sono stati raccolti una serie di dati che dimostrano i rischi dei lavoratori del cibo a domicilio.
Omicidio stradale, un flop
La strage dei rider dimostra che il reato di omicidio stradale, introdotto a marzo 2016, è stato un flop. Doveva prevenire gli incidenti gravi causati da ubriachi e drogati, che vedono gli utenti deboli fra le prime vittime, e invece i numeri in Italia in fatto di sicurezza stradale sono pessimi: il nostro Paese non centrerà l’obiettivo fissato dall’Unione europea di dimezzare i morti sulla strada fra il 2011 e il 2020. Come già accaduto fra il 2001 e il 2010. D’altronde, da un decennio si attende la riforma del Codice della strada, per modernizzare le regole, ma puntualmente ogni governo non ce la fa a portare a termine il progetto. La pagano a caro prezzo anche i rider.