Ci sono operazioni che un non addetto ai lavori ritiene incomprensibili. Tra le manovre stroncate con toni duri dai portavoce ufficiali, continua ad accendere discussioni la scelta della Renault di vendere le attuali generazioni di Captur e Clio anche con il marchio Mitsubishi, rispettivamente con i nomi di ASX e Colt. Cosa giustifica un’azione del genere? Per il Costruttore nipponica non è un po’ una dichiarazione di manifesta inferiorità rispetto al brand francese? Se vi fate queste domande, è forse allora giunto il momento di porre un po’ di chiarezza e di vedere, quindi, quali sono le ragioni dietro l’attuale strategia commerciale.
Perché Mitsubishi vende auto Renault col proprio nome
Prima di entrare nel merito della questione: è bene sapere che il piano non è una novità assoluta né una stranezza. Pensiamo alla Stellantis, con i quadricicli leggeri Citroen Ami, Opel Rocks-e e Fiat Topolino, oppure alla Toyota con Suzuki e Mazda, ma anche i brand del gruppo Volkswagen. Insomma, non è possibile dirsi sorpresi dalla mossa. A ogni modo, focalizziamo in tale occasione sugli accordi sottoscritti nell’Alliance Renault-Nissan-Mitsubichi, le quali, da un po’ di tempo a questa parte, condividono parecchio tra loro.
Motivo #1: costi di sviluppo molto limitati. Difatti, la Mitsubishi non ha pressoché sostenuto nessun investimento nella ricerca e nello sviluppo, lasciando gli oneri alla Renault. Difatti, il brand d’oltralpe si è presa sostanzialmente carico della progettazione della ASX e Colt, con la concezione della Captur e della Clio.
Motivo #2: Mitsubishi può continuare a operare in Europa. Da diversi anni si profilava l’uscita di scena dell’azienda nipponica dal Vecchio Continente. Lo aveva pure, anzitempo, annunciato la stessa compagnia, ma con le sue reinterpretazioni di due colonne portanti dell’alleata è riuscita a conservare un posto.
Motivo #3: attacco diretto della Renault alla concorrenza. È interessante la chiave di lettura fornita da Joan Dalmau su Twitter. Sebbene i termini dell’accordo porteranno alla vendita di qualche Captur e Clio in meno, si impedirà di lasciare andare il pubblico verso dirette rivali, quali la Peugeot 208, la Volkswagen Polo e la Opel Corsa.
Motivo #4: invadere dei “nuovi” territori. In quei mercati già occupati piuttosto saldamente da Mitsubishi, la Renault avrà l’opportunità di rafforzare la sua presenza, ad esempio in Europa centrale e settentrionale. L’apertura dei canali consentirà di mettere in bella mostra le capacità progettuali e, qualora il feedback fosse positivo, magari in futuro gli stessi acquirenti sceglieranno di acquistare un modello Renault.