A Elon Musk non manca il pelo sullo stomaco e prende spunto dall’attentato di Las Vegas per reclamizzare il suo Cybertruck

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Ancora una volta l’uomo più ricco del mondo non si fa eccessivi scrupoli per portare avanti i propri interessi
Attentato Las Vegas

Se c’è una dote che è impossibile non riconoscere a Elon Musk, al di là delle simpatie o antipatie verso l’uomo più ricco del mondo, è la sfacciataggine. La dimostrazione dell’assunto si sta avendo in queste ore, successive all’attentato terroristico di Las Vegas di fronte al Trump International Hotel. Un evento che ha fatto seguito a quello avvenuto poche ore prima a New Orleans e il quale ha naturalmente preoccupato non poco l’opinione pubblica degli Stati Uniti.

Nonostante la drammaticità del momento, il CEO di Tesla ha deciso che non era il caso di farsi sfuggire le implicazioni pubblicitarie derivanti dal fatto che nell’attentato di Las Vegas è stato utilizzato un Cybertruck. Il controverso pick-up elettrico di Tesla, infatti, ha resistito molto bene alle sollecitazioni derivanti dall’esplosione, dando modo a Musk di cogliere la palla al balzo per vantarsi della sua resistenza. Resta ora da capire come reagiranno i suoi connazionali di fronte ad una dimostrazione di cattivo gusto come questa.

Elon Musk prende la palla al balzo e magnifica il Cybertruck

La reazione di Elon Musk, CEO di Tesla, chiamata in causa per l’utilizzo del suo sorprendente pick-up elettrico nell’attentato di Las Vegas, non si è fatta attendere. Sul suo profilo di X, infatti, il miliardario di origini sudafricane ha postato il seguente messaggio: “I malvagi idioti hanno scelto il veicolo sbagliato per un attacco terroristico”. Difficile non vedere la strumentalizzazione a fini pubblicitari di un evento che ha scosso non poco l’opinione pubblica degli Stati Uniti.

Elon Musk

La resistenza evidenziata dalla carrozzeria del Cybertruck, realizzata in acciaio inossidabile ultra resistente, è stata così descritta da Musk, nel suo post: “In effetti, il Cybertruck ha contenuto l’esplosione e ha diretto l’onda d’urto verso l’alto. Nemmeno le porte di vetro della hall dell’hotel sono state rotte”.

In effetti, le immagini e i video pubblicati dalla polizia di Las Vegas lasciano vedere la notevole resistenza opposta dal veicolo all’esplosione. Logicamente, la parte posteriore è quella più colpita, ma la carrozzeria non ha preso fuoco. La stessa polizia locale, da parte sua, ha attribuito l’assenza di danni all’edificio alla resistenza del Cybertruck. E forse a Musk sarebbe potuto bastare questo, se non fosse stato travolto ancora una volta dalla sua ansia di protagonismo.

Cosa è accaduto a Las Vegas

Se in un primo momento era sembrato che l’evento di Las Vegas potesse essere collegato ad un malfunzionamento della batteria del Cybertruck, con il trascorrere delle ore è diventata sempre più concreta l’ipotesi di un attacco terroristico.

Nella ricostruzione operata dalle autorità statunitensi, l’autista del Cybertruck, il quale aveva noleggiato il veicolo a Colorado Springs, avrebbe parcheggiato il pick-up davanti al Trump International Hotel, a pochi metri dall’ingresso principale. Il veicolo ha iniziato a rilasciare fumo per poi esplodere lanciando fuochi d’artificio multicolori in tutte le direzioni. La polizia ha poi trovato diverse taniche di carburante, insieme a fuochi d’artificio, nel pianale di carico posteriore del pick-up.

Gli irrigatori dell’hotel sono scattati all’istante e i vigili del fuoco sono arrivati ​​sul posto in circa quattro minuti. Nei minuti successivi, il conducente del veicolo è stato rinvenuto morto all’interno dello stesso, mentre altre due persone sono state portate in ospedale e dimesse. A loro vanno aggiunti altri cinque feriti lievi, i quali sono stati curati sul luogo dell’esplosione.

Perché la scelta è ricaduta su un Cybertruck?

Le autorità stanno ora cercando di capire perché la scelta dell’aggressore sia ricaduta su un Cybertruck. Non pochi osservatori hanno infatti subito evidenziato il valore simbolico della stessa, oltre al fatto che come teatro dell’attentato sia stato scelto un albergo di proprietà del presidente eletto Donald Trump.

Elon Musk

Solo poche ore prima, si era verificato l’attacco terroristico con un Ford F-150 Lightning, lanciato ad alta velocità sulla folla che festeggiava il Capodanno nelle strade di New Orleans, provocando almeno 15 morti e 30 feriti. Samshudd-Din Jabbar, texano, era un veterano dell’esercito e recava con sé una bandiera dell’Isis.

Nelle indagini sui due attentati, sono emersi diversi collegamenti. Il principale è rappresentato dal fatto che entrambi i veicoli elettrici erano stati noleggiati tramite la piattaforma di car sharing, Turo. Inoltre, secondo fonti della polizia, i due sospettati prestavano servizio nella stessa base militare, tanto da lasciar pensare alla pianificazione congiunta del doppio evento.

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