A volte tornano, dopo 25 anni riecco l’Audi A2 in versione elettrica

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Il nuovo modello è stato ideato all’interno del programma di apprendimento della casa

Sono ormai passati 25 anni dal lancio della piccola Audi A2, un’auto che impressionò all’epoca per le dosi massicce di tecnologia avanzata che conteneva, nonostante le ridotte dimensioni. Un modello che era in effetti molto avanzato, grazie in particolare alle tecnologie considerate insolite, almeno per la categoria in cui andava a posizionarsi.

Ora sembra finalmente arrivato il momento del suo meritato revival. La casa tedesca, infatti, ha deciso di rendergli omaggio con la proposizione di un’Audi A2 e-tron elettrica la quale si preannuncia in effetti molto speciale. Andiamo a vedere il perché.

Audi 2 e-tron elettrica, lo stile originale si sposa con un look futuristico

Ormai da tempo si rincorrevano le voci relative al lancio di una nuova Audi A2 e-tron elettrica. Il suo momento è finalmente arrivato, ma l’auto che è stata presentata dal marchio tedesco non è esattamente quello che in molti si attendevano.

Audi A2
Il primo modello di Audi A2

Il motivo della sorpresa è da rintracciare nel fatto che l’auto presentata in un video dell’azienda teutonica, è un prototipo realizzato da studenti e stagisti Audi, i quali hanno dato vita ad una A2 elettrica la quale riesce nell’impresa di mixare lo stile del modello originale ad un look futuristico, allo stesso tempo. Con un risultato che può dirsi assolutamente intrigante.

La casa, per il momento, non ha fornito dettagli tecnici sul veicolo. Ha però garantito che utilizzerà un motore elettrico. Il design, del resto, è stato aggiornato con influenze derivanti dall’attuale impianto elettrico Audi. In particolare, i fari sono stati sostituiti da strisce LED più moderne e gli stemmi su tutti e quattro i lampeggiatori sono ora illuminati. Si è inoltre proceduto alla rimozione delle maniglie esterne delle porte, mentre gli originali cerchi in lega hanno lasciato il posto ad un design carenato, in grado di risultare più aerodinamico e, di conseguenza, più in linea con i tempi moderni.

Il programma di apprendimento Audi continua a riservare sorprese

La specialissima Audi A2 e-tron di cui si sta parlando, rappresenta l’ennesima creazione del programma di apprendimento Audi, che negli ultimi anni ha regalato risultati di pregio come la spettacolare Audi RS6 GTO e una versione rinnovata della NSU Prinz ispirata alle corse.

Le indiscrezioni sul revival della Audi A2 si erano iniziate a diffondere in occasione della presentazione del concept AI:ME, una visione proiettata verso il futuro di un’auto elettrica compatta destinata a prendere il posto della popolare A3. Tuttavia, da quel momento dall’interno della casa non sono più trapelate voci da quel momento. Senza contare che mai, Audi ha parlato ufficialmente dei suoi piani per portarlo in produzione. In compenso, il marchio tedesco ha confermato che sta sviluppando un’auto elettrica entry-level la quale andrà a collocarsi nella gamma inferiore alla A4 e alla Q4 e-tron.

Audi A2

Proprio in considerazione di ciò che ha rappresentato al suo debutto, è comprensibile attendersi grande curiosità da parte di chi guarda al passato per ravvisare i primi germogli del futuro. E di chi ha apprezzato i primi lavori del programma di apprendimento della casa tedesca.

Audi A2, un modello che ha fatto epoca

L’Audi A2 originale è indicata come uno di quei modelli che sono riusciti nel delicato compito di definire la propria epoca. A renderla tale il fatto che fu una delle prime auto a utilizzare una carrozzeria interamente in alluminio, incamminandosi sulle orme della lussuosa Audi A8, conosciuta come Audi Space Frame (ASF). Una caratteristica che andava a tradursi nella estrema leggerezza, considerato come il suo peso si attestasse intorno ai 930 chilogrammi, quindi molto meno di altre vetture presenti nel suo segmento.

Alla struttura in alluminio si andavano poi ad aggiungere l’ottima aerodinamica e i motori benzina e diesel ultra-parsimoniosi, tali da farne una delle auto di serie più efficienti mai realizzate. Basti pensare, in tal senso, che la versione diesel 1.2 TDI era in grado di conseguire un consumo medio di soli 3 litri ogni 100 chilometri.

Proprio l’utilizzo dell’alluminio, però, si rivelò in definitiva un’arma a doppio taglio. Il suo costo, unendosi a quello di tecnologie estremamente avanzate come lo Start/Stop (una delle prime auto ad esserne equipaggiata) la resero un’auto piuttosto costosa. Una caratteristica che, aggiungendosi alla scarsa praticità, ne impedì il decollo, portandola infine fuori produzione nel 2005.

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