Addio alle auto diesel prima del 2035: il rischio in UE c’è

Daniele Di Geronimo Autore
Un procedimento presso la Corte di Giustizia potrebbe mettere al bando milioni di auto Euro 5 ed Euro 6.
Stop auto diesel

Il 2035, anno dal quale in Europa non si potranno più acquistare auto diesel, sembra molto lontano e l’elettrificazione continua a stentare. Nel nostro Paese, per esempio, le auto diesel e benzina sono ancora all’85,8% tanto che i motori endotermici continuano ad avere un successo costante. Le ragioni sono tante ma c’è la concreta possibilità che in Unione Europea lo stop alle auto diesel arrivi molto prima del previsto.

Cosa potrebbe accadere in Europa alle auto diesel

Motori diesel

È in corso un procedimento presso la Corte di Giustizia UE per il quale si potrebbe concretizzare l’ipotesi di dover dire addio a tutte le auto diesel, comprese quelle omologate con gli standard Euro 5 ed Euro 6. Con l’effetto di dover fermare la circolazione di milioni di auto. Nella sola Germania se ne contano più di 8 milioni.

Veicoli diesel

Il problema è stato sollevato da Volker Wissing, il ministro dei trasporti tedesco, che in una lettera a Ursula von der Layen, Presidente della Commissione Europa da poco confermata alla guida dell’UE, ha chiesto di porre fine alle politiche europee contro le auto. L’oggetto del contendere è legato alle procedure per la misurazione delle emissioni dei gas di scarico dei veicoli.

Carburante diesel
Close-up shot of a fuel gauge in a car.

Fino al 2017 queste procedure si basavano sul ciclo di omologazione NEDC che misurava se le emissioni erano o meno conformi ai valori limite. Successivamente si è passati al sistema RDE (più in linea con i valori di guida reali) che prevede anche prove su strade pubbliche. La questione è che tecnicamente i veicoli diesel Euro 5 ed Euro 6 definiti rispettivamente nel 2008 e nel 2014, sono stati omologati secondo il vecchio standard NEDC.

Auto diesel

È quindi in corso il procedimento di verifica da parte della Corte di Giustizia UE che, secondo il ministro Wissing, se dovesse andare in porto avrebbe effetto retroattivo sconvolgendo letteralmente il panorama automobilistico (ed economico) dell’intera Unione Europea.

Nella medesima lettera sempre il ministro Volker Wissing, oltre a evidenziare il problema, invita il Presidente della Commissione Europea a rivedere i regolamenti prima del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea. In questo modo si eviterebbero gravissime conseguenze per milioni di cittadini europei e per l’economia continentale.

A tranquillizzare un po’ tutti ci sono state le parole dell’Automobil Club tedesco (ADAC) che ha reputato inappropriate le parole del ministro dei trasporti sostenendo come le modifiche agli standard di misurazione delle emissioni dei gas di scarico dei veicoli non possono essere retroattive. Per cui non dovrebbe esserci nessun pericolo per i proprietari delle auto Euro 5 ed Euro 6. Per dirimere la questione e togliere qualsiasi dubbio bisogna però solamente attendere l’intervento definitivo della Corte di Giustizia o una presa di posizione della Commissione Europea.

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