Il nome “Takata” è diventato tristemente famoso nel mondo automobilistico, legato a una vasta produzione di airbag difettosi che hanno provocato, e potrebbero causare, incidenti anche gravi. L’elenco dei veicoli coinvolti in questo problema di sicurezza continua ad espandersi, e recentemente si è aggiunta alla lista anche BMW, dopo Stellantis e Toyota, coinvolgendo milioni di veicoli.
La questione degli airbag difettosi firmati Takata non accenna a terminare: anche BMW richiama 400.000 veicoli
La BMW ha notificato alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) una campagna di richiamo che coinvolge circa 400.000 veicoli. Questa iniziativa riguarda principalmente i modelli della Serie 3, includendo specificamente le versioni E90 ed E91, tutte prodotte tra il 2005 e il 2012. Il motivo del richiamo è legato alla sostituzione dei volanti originali con versioni Sport o M Sport, equipaggiati con gonfiatori PSDI-5.
La divisione di BMW in Nord America ha dichiarato che i volanti equipaggiati con moduli di gonfiaggio airbag PSDI-5 non hanno ricevuto l’approvazione ufficiale del costruttore tedesco, né sono stati mai proposti come parti di ricambio autorizzate. Questo significa che i proprietari, nel tentativo di migliorare l’estetica delle proprie vetture con volanti dal design più sportivo, hanno involontariamente compromesso la loro sicurezza.
La crisi degli airbag difettosi ha avuto conseguenze devastanti per la Takata Kabushiki Gaisha, portando l’azienda al fallimento. Successivamente, l’azienda è stata acquisita da Key Safety Systems e ha ripreso le attività con il nuovo nome di Joyson Safety Systems. Le ripercussioni di questa vicenda sono state, purtroppo, tragiche: secondo le ricerche condotte, a partire dal 2009, gli airbag Takata hanno causato almeno 26 decessi negli Stati Uniti. Queste morti sono state provocate dai frammenti metallici affilati che venivano espulsi durante l’attivazione degli airbag difettosi. Per questo motivo le case automobilistiche chiedono ai proprietari delle auto coinvolte nei richiami di non guidare i propri veicoli fino a quando non saranno effettuate le riparazioni.