Nel mese di settembre, le auto elettriche vendute nel nostro Paese hanno rappresentato appena il 3,6% del totale delle autovetture commercializzate lungo il territorio italiano. Non solo si conferma un trend che era già evidente, ma i segnali indicano addirittura un peggioramento del quadro generale. Tale da vedere il Belpaese arrancare in ambito europeo, attestandosi soltanto davanti a quattro Paesi dell’eurozona, ovvero Polonia, Croazia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Tra le tante criticità che stanno frenando la diffusione dei veicoli green, le più evidenti sono al momento quattro: i costi troppo elevati delle auto elettriche, le carenze infrastrutturali (mancano colonnine di ricarica pubbliche), livelli salariali che sono troppo compressi per poter spingere le famiglie a rivolgersi alla mobilità sostenibile e le lacune in termini di incentivi governativi.
In questo quadro che è abbastanza desolante, occorre però appuntare lo sguardo su un altro problema che rischia di pesare come piombo sulla diffusione dei veicoli elettrici. Stiamo parlando delle polizze assicurative, che nel corso degli ultimi tempi stanno riservando non poche sorprese a chi ha virato verso il trasporto ecologico.
Assicurazioni auto elettriche: le polizze riservano sorprese di non poco conto
Le assicurazioni auto sono da decenni un problema, nel nostro Paese. Viaggiano infatti su livelli molto più elevati rispetto alla media europea. Un trend che è stato solo parzialmente scalfito dai provvedimenti degli ultimi anni, a partire dall’installazione della scatola nera. Tanto da spingere alla protesta le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori, le quali denunciano una situazione apertamente intollerabile per le RC auto.
Ora, però, la polemica sembra destinata ad allargarsi anche ai modelli ecologici. Se, infatti, sino al 2020 le compagnie assicurative offrivano assicurazioni più leggere a chi guidava veicoli elettrici, ora la situazione si è praticamente ribaltata. Dando un’occhiata alla situazione è possibile dire che il profilo degli automobilisti di auto elettriche non è mutato, venendo considerati mediamente più attenti durante la guida e socialmente responsabili. nonostante ciò si sono alzate in maniera estremamente rilevante i prezzi delle assicurazioni.
A provocare l’inversione di tendenza sono state in particolare le riparazioni, che costano in effetti di più rispetto a quelle riservate ai veicoli tradizionali. ad attestare quanto sta accadendo sono proprio i numeri. Nel corso dei primi 8 mesi dell’anno, infatti, il premio medio collegato ai veicoli ecologici si è attestato su un prezzo medio pari a 470 euro.
La crescita, rispetto al 2020, è stata quindi nell’ordine del 30%. Un trend che stride enormemente rispetto a quanto sta accadendo sul versante delle auto tradizionali. Questi ultimi veicoli, infatti, hanno visto il loro costo in termini di assicurazioni restare sostanzialmente inalterato, intorno ai 430 euro.
Un ulteriore fattore di preoccupazione
I dati provenienti dal fronte assicurativo sembrano destinati a pesare non poco sulla diffusione delle auto elettriche in Italia. I dati relativi al mese di settembre sono abbastanza eloquenti e fanno capire come nel nostro Paese la mobilità sostenibile sia destinata a trovare non pochi ostacoli per la sua definitiva affermazione.
Nel corso degli anni sono state indicate più cause, per spiegare lo scarso amore dei nostri connazionali per i veicoli green. Se sino a qualche mese fa si sosteneva che era la latitanza di colonnine di ricarica lungo il territorio, a fungere da freno, questa argomentazione ha dovuto poco a poco lasciare il campo. Secondo i dati di Motus-E, ente che si batte per lo sviluppo di una mobilità attenta all’ambiente, la rete infrastrutturale tricolore sta rapidamente recuperando il distacco anche dai Paesi del Nord Europa, tradizionalmente più attenti alle questioni ambientali. E potrebbe continuare a farlo con l’ormai imminente bonus colonnine elettriche.
Nel corso degli ultimi mesi si è invece andato rafforzando il fronte di coloro che addebitano ai costi troppo elevati delle vetture lo scarso gradimento dei nostri connazionali. Costi i quali, peraltro, vanno a calarsi in una realtà sempre più difficile come quella italiana. Il nostro Paese, infatti, rappresenta un caso più unico che raro nell’area euro. Dall’introduzione della moneta unica, nel 2000, gli stipendi dei lavoratori italiani sono andati all’indietro, invece di crescere.
Se ora ci si vanno ad aggiungere anche tariffe assicurative troppo alte, si può facilmente capire come il dato di settembre rischi di diventare una consuetudine, più che un campanello d’allarme. Anche perché, come al solito, il potere politico non sembra intenzionato a mettere un freno a compagnie che non si pongono di certo il problema, stante l’obbligatorietà dell’assicurazione. Di questo passo, il governo può stare tranquillo: gli incentivi per le auto elettriche sono destinati a restare nelle casse statali.