Se in molti nelle passate settimane hanno parlato di avvio di una nuova era, per Aston Martin, la stessa non sembra nascere sotto i migliori auspici. L’azienda, infatti, proprio in queste ore è costretta al richiamo di migliaia di vetture, di cui 1.095 nei soli Stati Uniti. A giustificare la mossa un potenziale rischio di incendio, dovuto alla possibile rottura di un tubo flessibile del radiatore dell’olio. Ma andiamo a vedere meglio cosa sta accadendo alla casa automobilistica britannica, per cercare di capire meglio il problema.
Aston Martin, il difetto di un tubo nel radiatore causa migliaia di richiami
Aston Martin sta procedendo al richiamo di migliaia di autoveicoli, di cui 1.095 lungo il solo territorio degli Stati Uniti. Secondo autorità governative, una serie di problemi nel corso del processo di estrusione sono sfociati in “incongruenze nello spessore della parete interna del tubo flessibile del radiatore dell’olio”. In tal modo si sono andati a formare veri e propri punti deboli, ovvero segmenti che sono sensibili alle alte temperature e alle pulsazioni di pressione le quali si verificano nel corso del normale funzionamento del veicolo.
Nel caso in cui si verifichi l’ipotesi peggiore, il tubo dell’olio potrebbe spaccarsi e causare una perdita improvvisa di olio e pressione dell’olio. Una situazione di questo genere potrebbe potenzialmente causare lo stallo o il grippaggio del motore, con conseguente aumento del rischio di un incidente. Mentre il concatenarsi di una serie di fattori potrebbe infine condurre allo scoppio di un incendio.
La casa britannica sarebbe venuta a conoscenza del problema nel passato mese di aprile. Proprio all’epoca, infatti, si è verificata la segnalazione relativa a un tubo flessibile rotto su una DBX707. L’azienda ha quindi provveduto ad aprire un’indagine e a giugno è stato segnalato che tre DB12 avevano subito lo stesso problema. Il difetto di fabbricazione sembra essere stato scoperto quello stesso mese e per cercare di ovviare al problema sono state apportate modifiche.
Le modifiche apportate non hanno sortito i benefici sperati
A quanto sembra, però, le modifiche apportate non hanno risolto il problema come sperato dai tecnici di Aston Martin. Tanto da costringere ora la casa a richiamare i veicoli che potrebbero essere interessati potenzialmente dalle sue ricadute.
Gli governativi interessati negli Stati Uniti, hanno comunque voluto sottolineare che, sebbene il problema sia simile a un richiamo precedente, i due eventi non sono correlati. Al tempo stesso, i modelli riparati prima del 15 agosto sono inclusi nel richiamo più recente.
Aston Martin non è per il momento a conoscenza di lesioni o incidenti correlati al problema, ma sono comunque stati segnalati nove diversi guasti a livello globale. I proprietari interessati dovrebbero vedersi consegnare le notifiche nel corso della prossima prossima settimana, mentre ai concessionari spetterà il compito di sostituire i tubi flessibili con altri nuovi.
Il richiamo riguarda 40 Vantage del modello 2025 e 719 DB12 del 2024 e 2025. Aston Martin deve inoltre riparare 336 DBX 707 del 2024 e 2025. La National Highway Traffic Safety Administration ha comunque fatto notare che migliaia di veicoli destinati ad altri paesi, tra cui 1.348 DBX 707, 1.838 DB12 e 163 Vantage, utilizzavano lo stesso tubo flessibile del radiatore dell’olio. Un avvertimento implicito che dovrebbe spingere ad analoghi richiami.