Northvolt, la startup svedese specializzata nella produzione di batterie per auto elettriche, sta affrontando una crisi finanziaria che ne compromette la capacità di soddisfare gli ordini. Recentemente, l’azienda ha avviato negli Stati Uniti una procedura fallimentare, sollevando preoccupazioni nel settore automobilistico.
La scarsità di batterie prodotte da Northvolt potrebbe creare notevoli difficoltà per marchi di spicco come Porsche e Audi. Secondo un’indagine del quotidiano economico Handelsblatt, diversi brand del gruppo Volkswagen rischiano di dover posticipare il lancio di nuovi modelli elettrici a causa della mancanza di forniture da parte di Northvolt.
Scania aveva pianificato di utilizzare esclusivamente celle di batteria prodotte dall’azienda svedese, mentre Porsche, pur ricorrendo a più fornitori per modelli come Taycan e Macan, dipende unicamente da Northvolt per le batterie del successore della 718 completamente elettrica.
Le celle di Northvolt, caratterizzate da alta densità energetica e dimensioni compatte, sono cruciali per Porsche, che non aveva incluso alternative nella sua pianificazione originale. Il debutto della nuova 718 elettrica, previsto per la fine del 2025, potrebbe ora subire ritardi significativi.
Anche Audi sta valutando la sostenibilità del contratto con Northvolt, che avrebbe dovuto fornire celle prismatiche dalla fabbrica di Skelleftea, in Svezia, per modelli basati sulla nuova piattaforma DPI. Sebbene Audi abbia dichiarato che non ci sono stati ritardi per l’A6 e-tron, l’impatto sulle altre vetture della gamma rimane incerto.
BMW ha già cancellato un contratto multimiliardario dopo aver riscontrato gravi problemi durante un’ispezione tecnica presso Northvolt. Gli ingegneri bavaresi, dopo aver valutato la situazione in loco, hanno concluso che l’azienda non era in grado di rispettare gli impegni contrattuali, portando alla rescissione dell’accordo.
Northvolt aveva ambiziosamente puntato a sviluppare una produzione europea di batterie su larga scala per contrastare il dominio dei produttori asiatici. Tuttavia, la recente richiesta di protezione dal fallimento negli States ha fatto emergere i gravi problemi finanziari della start-up. Vedremo nel corso di alcuni mesi gli effetti concreti del bruttissimo andamento dell’azienda.