Una Audi e-tron GT ha preso fuoco su un ascensore presso una concessionaria dell’Indiana, rendendo estremamente complicate le operazioni di spegnimento dell’incendio da parte dei vigili del fuoco locali. L’episodio ha naturalmente riportato all’attenzione generale il problema collegato agli incendi causati dalle batterie agli ioni di litio, diventato evidente nel corso degli ultimi mesi. In questa occasione, peraltro, occorre sottolineare che se la causa di quanto accaduto è ancora sconosciuta, le e-tron GT sono state oggetto di numerosi richiami per problemi di questo genere.
Audi e-tron GT in fiamme all’interno di un concessionario dell’Indiana: cos’è accaduto?
Il problema relativo agli incendi di cui sono oggetto troppo spesso le auto elettriche, è tornato all’attenzione negli Stati Uniti, in Indiana. Una concessionaria locale, infatti, è stata devastata a seguito del fuoco divampato a bordo di un’Audi e-tron GT all’interno dell’area di manutenzione. A peggiorare ulteriormente le cose, il fatto che l’auto si trovava in quel momento su un ponte sollevatore, rendendo molto più complicate del solito le operazioni a carico dei vigili del fuoco accorsi per spegnere le fiamme.
L’evento è stato spiegato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Carmel sui social media, partendo dal suono emesso da un allarme antincendio presso una concessionaria locale durante il weekend. Fortunatamente, gli irrigatori si sono attivati come previsto, impedendo che le fiamme potessero propagarsi all’interno dei locali. Le squadre intervenute sul posto hanno dal canto loro riscontrato “condizioni di fumo intenso in tutta l’area di manutenzione”.
Il problema delle batterie agli ioni di litio
Nonostante la scarsa visibilità, i pompieri sono stati comunque in grado di spegnere l’incendio e impedire ulteriori danni. Tuttavia, come è stato osservato il dipartimento, gli incendi delle batterie agli ioni di litio sono ” quasi impossibili da spegnere completamente a causa della fuga termica”.
Proprio questo si è rivelato il problema più evidente con cui si sono trovati a fare i conti i vigili del fuoco. A renderlo tale il fatto che il veicolo si trovava su un sollevatore. È stato quindi necessario abbassarlo, con una certa fatica, onde posizionarlo su carrelli a ruote. Utilizzando gli stessi e un carrello elevatore, i vigili del fuoco sono stati quindi in grado di spingere il veicolo fuori dalla concessionaria. Il tutto a costo di grandi sforzi e dispiego di acqua, in maniera tale da riuscire a tenere sotto controllo l’incendio.
Una volta fuori, l’Audi è stata caricata su un camion con pianale e scortata in un deposito di rottami. La naturale destinazione considerate le condizioni del veicolo e, in particolare, i significativi danni attorno al firewall.
Le e-tron GT sono state richiamate più volte
Il proprietario della concessionaria può rallegrarsi del fatto che i danni sono stati contenuti, soprattutto considerato cosa sarebbe potuto accadere senza il contenimento delle fiamme. Un contenimento cui hanno contribuito in maniera decisiva gli irrigatori. In pratica a uscirne effettivamente danneggiata è stata l’area di manutenzione, ove si è diffuso il fumo e si è concentrata l’azione dei pompieri.
Ora naturalmente toccherà alle autorità cercare di capire cosa sia effettivamente accaduto e, in particolare, stabilire le cause di un evento che si è comunque concluso senza danni alle persone. Al tempo stesso, sono tornati ad echeggiare gli allarmi lanciati da più parti, relativi alla pericolosa tendenza delle auto elettriche ad andare in fiamme.
Un tema che è emerso in estate soprattutto a causa di quanto accaduto in Corea del Sud, a Incheon, ove un incendio ha coinvolto un gran numero di veicoli parcheggiati in un sotterraneo e si è propagato alle abitazioni, costringendo a evacuare moltissimi nuclei familiari. Tanto da spingere il governo di Seul a vietare i parcheggi dei veicoli elettrici a piena carica.
Occorre anche sottolineare come le Audi e-tron GT siano state oggetto di molti richiami. Dovuti proprio alla loro elevata propensione ad andare in fiamme. L’ultimo episodio di questo genere è avvenuto a marzo, quando l’azienda ha richiamato 1.042 veicoli a causa di batterie ad alto voltaggio che potrebbero andare in cortocircuito e provocare un incendio.