BMW e Mercedes hanno già dichiarato di non avere nel breve termine intenzione di abbandonare la combustione interna. Manca ancora una risposta definitiva da parte di Audi, recentemente soggetta a forti cambiamenti con il cambiamento di leadership da Markus Duesmann a Gernot Dollner. Era interessante sapere cosa aveva in serbo il nuovo dirigente dei quattro anelli.
Audi cambia idea sull’elettrico, facendo fronte comune con BMW e Mercedes: i motori a combustione e i sistemi plug-in rimarranno il cuore della gamma fino al 2030
La filosofia annunciata segue in larga misura quanto dichiarato dalle rivali dirette in precedenza. Sebbene le vetture totalmente elettriche rappresentino una sfida da affrontare, Audi intende mantenere le vetture termiche e i modelli plug-in hybrid come il fulcro della propria gamma. Nonostante le rigide restrizioni normative imposte dall’Unione Europea, l’entrata in vigore dell’Euro 7, il protocollo sulle emissioni, è stata posticipata rispetto alla data originaria del 1° luglio 2025. Inoltre, le auto completamente elettriche non sono molto redditizie.
Nel caso specifico di Audi, la prova lampante è stata la Q4 e-tron. Anche se il modello ha avuto un buon successo, i profitti generati da esso sono risultati inferiori rispetto alla Q3. I costi elevati associati alla produzione, specialmente per quanto riguarda la batteria (il componente più costoso di un’auto completamente elettrica), rendono difficile ottenere notevoli guadagni. Inoltre, la e-tron GT ha ricevuto scarso interesse. Chi può permettersi di acquistarla preferisce spesso la Porsche Taycan GT. Nonostante le somiglianze tecniche tra le due “cugine”, c’è un divario netto in termini di status.
Di conseguenza, Audi si limiterà a mettere sul mercato le due BEV già sviluppate, la Q6 e-tron e la A6 e-tron. Rimanderà invece il lancio di ulteriori auto completamente elettriche, concentrandosi invece sulla combustione interna e sulle vetture ibride. Per molti sembrerà un grave errore strategico, ma Dollner lo considera una misura difensiva contro l’avanzata cinese, attualmente leader nell’ambito dell’elettrico. La pressione esercitata dalle aziende cinesi sembra ora volgersi contro di loro, creando le condizioni per un inatteso ritorno dei sistemi tradizionali sul mercato.