Audi risponde alle critiche: “Abbiamo sbagliato, ma torneremo alla qualità di un tempo”

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Ad ammetterlo è in particolare Oscar da Silva Martins, responsabile della comunicazione prodotto e tecnologia
Audi A5 Avant interno

Audi si è caratterizzata nell’ultima fase del passato millennio per la grande qualità riversata nelle lavorazioni e nei materiali utilizzati. Se sino a quel momento era considerata da addetti ai lavori e consumatori un brand abbastanza anonimo, da allora la sua reputazione se n’è enormemente giovata. Permettendo alla casa tedesca di essere identificata alla stregua di un produttore premium. Installandosi quindi in un novero che comprende Mercedes e BMW, tra gli altri.

Nel corso degli ultimi anni, la sua immagine si è però offuscata non poco. Tra le cause che hanno provocato questo calo reputazionale la forte instabilità che ha caratterizzato i vertici aziendali. Che ha interessato anche il settore sviluppo, traducendosi in evidenti ritardi nell’uscita di modelli i quali, pure, erano considerati fondamentali nella strategia di Audi. Un problema che è stato recentemente superato, lasciando però in evidenza quello relativo ai materiali.

Audi ammette la carenza di qualità dei materiali utilizzati

Nel corso del 2024, Audi è riuscita a presentare la bellezza di sei nuovi modelli. Si tratta di A6 e-tron, Q6 e-tron, A5, A5 Avant, Q5 e Q5 Sportback. Un dinamismo che è destinato a essere nuovamente testimoniato dall’ormai imminente debutto della nuova A6 Avant con motori termici.

Audi A6 e-tron

Il trend in atto fa capire come almeno per quanto concerne la gamma, Audi è riuscita a porre riparo ad alcune falle di non poco conto. Ora, però, sta emergendo un tema abbastanza evidente, quello rappresentato dalla scarsa qualità dei materiali che sono stati utilizzati per gli interni di alcuni modelli, a partire da A6 e-tron, Q5. Una qualità molto deludente, soprattutto se rapportata a quella che dalla metà degli anni ’90 aveva sostanziato l’ascesa della casa tedesca.

Il rischio, naturalmente, è che tale problema possa andare a intaccare il legame tra Audi e molti clienti che nel corso degli anni si sono affezionati alla sua produzione. Considerata l’importanza della fidelizzazione, in ottica commerciale, si tratta di un aspetto che Audi deve cercare di curare molto meglio, per non prestare il fianco ad una concorrenza estremamente agguerrita.

Audi assicura: torneremo alla qualità di un tempo

Occorre sottolineare, per non ingenerare equivoci, che il problema emerge soltanto se si esaminano i materiali con attenzione. Ad esempio, gli inserti cromati non sono previsti nelle nuove Audi, come del resto le parti in metallo solido. Sostituiti da finiture in plastica verniciata intorno alle maniglie e alla console centrale che potrebbero presentare il conto con l’avanzata del tempo, deteriorandosi in maniera evidente.

La differenza peraltro, può risultare ancora più fastidiosa se si pensa che stiamo comunque parlando di una fascia di prezzo elevata. I clienti pagano molto per acquistare i modelli Audi e intendono avere un ritorno di elevata qualità, al livello della spesa effettuata. Un rischio elevatissimo a livello di immagine che potrebbe presto ritorcersi contro la casa, a livello commerciale.

E Audi sembra aver percepito per tempo il pericolo. A testimoniare in tal senso le parole pronunciate da Oscar da Silva Martins, che all’interno del brand ricopre il ruolo di responsabile della comunicazione prodotto e tecnologia: “In passato la nostra qualità era sicuramente migliore, ma torneremo a quei livelli.” Dichiarazione resa nel corso della kermesse in cui è stato presentato il nuovo Q5.

Lo stesso dirigente ha poi ammesso la sottovalutazione da parte di Audi delle legittime attese di proprietari e media, specializzati e non. Aggiungendo che, evidentemente, la necessità di far quadrare i conti si è tradotta in tagli tali da poter danneggiare la reputazione che la casa era riuscita a farsi negli anni a cavallo del nuovo millennio.

Cosa ci si può attendere, ora?

Le ammissioni in questione fanno onore a Audi. La domanda, però, è se saranno seguite da un mutamento di rotta. E la risposta, a quanto sembra, è affermativa. Saranno i restyling dei modelli più recenti a fare giustizia in tal senso, portando alla sostituzione dei materiali più economici. Mentre per i modelli ormai alle viste è probabile che tale errore non sia reiterato.

Audi Q5 Sportback interni

Occorre peraltro sottolineare che la frenesia collegata alla necessità di ottimizzare i costi ha travolto anche altri. A partire da BMW, che aveva attraversato un momento simile verso il 2010 e negli anni successivi. In particolare con la Serie 3 F30. Mentre Mercedes ha visto un deterioramento in tal senso che, però, non ha indotto a ripensamenti di alcun genere.

Resta da capire se politiche di questo genere saranno tollerate ancora da una clientela che desidera avere ritorni adeguati da livelli di spesa importanti. Se dovesse finire la pazienza, per molte case premium potrebbe aprirsi un nuovo fronte di guerra. Con esiti al momento incalcolabili.

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