Auto elettriche, così la Cina “umilia” l’Europa: numeri impietosi

Francesco Armenio Autore Automotive
Il mercato delle auto elettriche continua la sua espansione in Cina, in contrasto con le performance più contenute registrate in Europa.
Auto elettriche

Un recente report indica che 1 nuova auto su 2 in Cina è elettrica. Le vendite non proseguono allo stesso modo in Europa, in particolare in Italia, dove il dato è di 1 su 20. La transizione all’elettrico prosegue a ritmi differenti, con l’Europa che continua a restare molto indietro. I numeri sono impietosi: l’anno scorso un’auto elettrica su due immatricolata nel mondo è stata venduta in Cina. Nei primi nove mesi del 2024 la Cina ha immatricolato 7,3 milioni di auto elettriche e ibride plug-in, e soltanto nel mese di settembre sono state vendute 1,12 milioni di unità “green”. In Cina il 52,8% delle vendite rappresentano le auto elettriche e per tre mesi consecutivi le vendite hanno superato i modelli diesel e benzina.

Auto elettriche, il divario tra Cina ed Europa spiegato in numeri

ricarica auto elettrica

Ci sono diverse ragioni per cui le auto elettriche in Cina vanno per la maggiore rispetto all’Europa. Il primo è sicuramente il prezzo. I modelli entry-level come il BYD Seagull partono da meno di 10.000 euro, mentre in Europa l’auto elettrica più economica al momento è la Dacia Spring che, senza promozioni, parte da 17.900 euro. Inoltre, il governo cinese dà agli acquirenti anche un bonus di circa 2.600 euro per la rottamazione di un’auto a benzina.

Un altro motivo sicuramente il costo quasi irrisorio dell’elettricità. Ricaricare un’auto elettrica da 400 km di autonomia in Cina ha un costo che si aggira tra i tre e cinque euro. Decisamente più economico della benzina, dove un litro di benzina ha un costo di circa un euro. In Europa parliamo di prezzi cinque o sei volte superiori, per quanto riguarda l’elettricità.

In diversi Paesi dell’UE, al momento le stazioni di ricarica scarseggiano o sono per lo più concentrate nei centri. Ad esempio, in Germania al momento sono presenti circa 146.000 punti di ricarica. In Cina, invece, ovviamente i numeri sono decisamente più alti: si parla di 2,7 milioni di stazioni di ricarica.

Auto elettriche in Norvegia

Mentre in Europa il ban di auto a combustione è previsto per il 2035, il governo cinese già cerca di limitare la vendita di auto a benzina. In Cina uno dei problemi maggiori è l’inquinamento, dunque il governo ha pensato di mettere dei paletti alle auto inquinanti e chi sceglie di acquistare un’auto a combustione deve iscriversi ad una lunga lista d’attesa, che potrebbe durare anche diversi anni. Con le auto elettriche, invece, l’immatricolazione è immediata.

Dopo aver conquistato il mercato locale, molti produttori cinesi si stanno espandendo anche in altri mercati. Ed è anche questo il motivo per cui la Commissione Europea ha voluto applicare i dazi alle auto elettriche cinesi, sebbene non tutte le case automobilistiche, soprattutto quelle tedesche, non erano d’accordo. Tuttavia, sembra che i produttori cinesi siano comunque intenzionati a proporre all’estero i propri veicoli, nonostante i dazi. Notizia che non farà tanto piacere ad Europa e Stati Uniti.

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