Auto elettriche, entro il 2025 le loro batterie dovranno essere riciclabili per almeno il 65%

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L’obiettivo è quello di riuscire a ridurre l’impronta di carbonio derivante dalla loro estrazione e produzione
Batterie per auto elettriche

Il fatto di indicare le auto elettriche come green, rischia di indurre in errore molte persone. Contrariamente a quanto pensato da molti, invece, anche i modelli ecologici lasciano purtroppo conseguenze a livello ambientale. E non lo fanno nel corso del loro funzionamento, quando grazie alle tecnologie implementate sono in grado di azzerare l’emissione di CO2, ma durante il processo di produzione e quello teso a rimuoverle dalla strada e mandarle in pensione. Basti pensare alle polemiche che ormai da anni caratterizzano la discussione sull’estrazione delle materie prime destinate a comporre le batterie destinate ai veicoli elettrici, cui si sommano i costi etici derivanti dallo sfruttamento di manodopera minorile. Ma questo sarebbe un discorso troppo lungo da affrontare in questa sede. Proprio per questo l’UE ha dato vita ad una normativa sul tema, nell’agosto del 2023. Di cosa si tratta?

La normativa UE sulle batterie per auto elettriche: entro il prossimo anno dovranno essere riciclabili almeno per il 65%

Le batterie per auto elettriche sono altamente inquinanti. A partire dal loro processo di estrazione, cui può conseguire la contaminazione del suolo o delle falde acquifere. Stranamente gli ambientalisti sembrano dimenticare questa scomoda realtà, quando professano la loro assoluta e messianica fiducia nell’auto elettrica. Tanto che gli unici realmente coerenti possono essere considerati quelli che chiedono un modello di trasporto in grado di espellere le auto private dalla nostra vita quotidiana.

Batterie per auto elettriche

In sede UE questo problema è oggetto di discussione da anni. Tanto che già nel mese di agosto dell’anno passato ha dato vita ad una normativa, il Regolamento UE 2023/1542, teso a garantire la massima durata delle batterie delle auto elettriche e, soprattutto, che le stesse siano in grado di rilasciare una minore impronta di carbonio nell’ambiente. Intendendo come tale il volume totale di gas serra prodotti dalle attività economiche e quotidiane umane.

Ridurre l’impronta di carbonio delle batterie implica, almeno inizialmente, il miglioramento dei processi produttivi e della loro composizione. In particolare, occorre fare in modo che le batterie contengano meno elementi inquinanti possibili, a partire dal litio, dal cobalto e dal nichel. E, nel caso che li contengano, minimizzare gli effetti ambientali o sociali derivanti dalla loro estrazione.

Un altro modo di affrontare il problema è poi quello rappresentato dalla necessità di aumentare il riciclaggio dei componenti presenti all’interno delle batterie. Come fa, appunto, il Regolamento UE 2023/1542.

Cosa dice il Regolamento UE 2023/1542?

Il Regolamento in questione, afferma una cosa ben precisa: alla fine del 2025, tutte le batterie al litio utilizzate nelle auto elettriche, e anche quelle ibride plug-in, dovranno poter essere riciclate fino al 65% della loro capacità media. Una percentuale destinata poi a salire al 70% entro la fine del 2030.

Il 2025, però, va inteso solo come l’inizio di una crescente regolamentazione delle batterie delle auto elettriche, tesa a incrementarne la sostenibilità. Tanto che già a partire dal 2026, le batterie vendute lungo il territorio europeo dovranno essere caratterizzate da etichette contenenti informazioni sulla loro impronta di carbonio.

Si tratterà, però, soltanto di un passo interlocutorio verso il 2027, quando è previsto il debutto di uno strumento considerato decisivo al fine di garantire la sospirata sostenibilità di questi componenti. Il 18 febbraio di quell’anno, infatti, ogni batteria sarà guarnita del suo passaporto. Un documento digitale nel quale saranno contenute tutte le informazioni ad esse riferite, il quale sarà collegato al numero di telaio o al codice VIN del veicolo.

Batterie per auto elettriche

I dati in questione saranno suddivisi nelle seguenti categorie: informazioni generali sulla batteria e sul produttore, specifiche tecniche, prestazioni e garanzia, materiali e composizione. E, naturalmente, proprio quelle relative all’impronta di carbonio della batteria.

Anche l’efficienza delle batterie dovrà essere aumentata

Ogni passaporto, quindi, dovrà essere in grado di fornire tutte le informazioni relative alla tracciabilità dei materiali che compongono la sua batteria. In tal modo potrà esserne garantita l’origine, la sostenibilità della loro estrazione e anche l’eventuale riutilizzazione, o meno.

Secondo Autoplus, comunque, non si tratterà dell’unica misura applicata dall’UE nei prossimi anni a carico dei produttori di batterie. Ad essere oggetto di attenzione sarà anche la loro sicurezza e, soprattutto, la loro durata.

In particolare, si prevede che l’UE imporrà a medio termine che le batterie delle auto debbano essere in grado di utilizzare almeno il 72% della loro capacità iniziale dopo aver percorso otto anni o 160mila chilometri. Un requisito che dovrebbe essere innalzato, nel corso degli anni successivi, a 200mila chilometri e/o 10 anni di utilizzo.

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