Auto elettriche, i problemi in Europa sono una lezione per tutto il mondo

Ippolito V
Lo sviluppo e la ricerca sostenuta preventivamente alla base del passaggio alle auto elettriche avrebbe fatto la differenza?
auto elettriche abbandonate

Le auto elettriche sono state protagoniste assolute del recentissimo Salone dell’Auto di Parigi di quest’anno, una delle vetrine più importanti al mondo. Al centro dell’esposizione, una sezione dedicata alla “fabbrica elettrica” richiamava i colori della bandiera francese e riproduceva le linee di montaggio che sfornano sia auto elettriche che a combustione interna.

Fuori dal salone, però, i lavoratori del settore automobilistico, impiegati nelle fabbriche (non virtuali come le presentazioni al Salone) chiedevano maggiori garanzie, sicurezza, piani di sviluppo e, chiaramente, certezza. Centinaia di sindacalisti provenienti da Francia, Italia, Stati Uniti e altri paesi, hanno manifestato in particolare contro Carlos Tavares, CEO Stellantis, azienda che sta fronteggiando accuse di cattiva gestione da parte di dipendenti e investitori.

proteste a parigi, lavoratori auto elettriche

Nel bel mezzo di queste tensioni, lo stesso Carlos Tavares si è presentato come un difensore convinto della transizione elettrica, sottolineando la necessità di non rallentare questo processo nonostante le difficoltà iniziali. In un’intervista con il Financial Times al Salone di Parigi, ha avvertito che fermare la transizione ai veicoli elettrici sarebbe “un grave errore” e ha puntato il dito contro i governi per non aver offerto incentivi adeguati.

tavares al salone di parigi

I sindacati su entrambe le sponde dell’Atlantico ritengono che siano sempre e solo i lavoratori a pagare il prezzo per la strategia a breve e lungo termine di Stellantis, mirata a massimizzare i profitti e i compensi dei dirigenti. Difendendo il proprio compenso, Tavares ha dichiarato che faceva parte del contratto, “proprio come succede per i giocatori di calcio e i piloti di Formula 1”.

La situazione dei lavoratori dell’auto è particolarmente critica in Italia, dove la rabbia verso Stellantis è crescente. “L’industria automobilistica sta rallentando ovunque in Europa, ma in Italia il declino è stato particolarmente severo”, afferma l’economista Simone Gasperin. I governi italiani hanno a lungo protetto il mercato automobilistico nazionale, usando imprese statali per sostenere il settore. Negli anni ‘80, Fiat acquistò Alfa Romeo, in parte grazie al supporto governativo. Oggi, invece, si punta soprattutto su incentivi ai consumatori per sostenere il settore.

tavares e macron al salone di parigi

Le normative europee non permettono incentivi mirati alla produzione nazionale, come avviene negli States, dove la transizione verso le auto elettriche ha comunque incontrato ostacoli a causa della lunga dipendenza dai motori a combustione interna.

In questo settore, la priorità ai profitti immediati, non solo per un colosso come Stellantis, ma anche per le grandi case tedesche, sta portando a diversi problemi a catena. Lo sviluppo e la ricerca sostenuta massicciamente e preventivamente alla base del passaggio alle auto elettriche avrebbe potuto evitare questa corsa contro il tempo e prima dei limiti “green” dell’Unione europea.

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