Auto elettriche, in Italia un altro problema: mancano meccanici

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L’allarme giunge dal Regno Unito, che ha lo stesso problema del nostro Paese
Riparazioni auto elettriche

Le auto elettriche, come è noto, stanno incontrando notevoli difficoltà nella loro diffusione di massa. Tra i più evidenti l’assenza di una infrastruttura di ricarica all’altezza della situazione e i costi ancora troppo elevati, che gravano sui conti delle case automobilistiche, provocando perdite pesantissime.

A questi, se ne deve aggiungere un altro sinora sottovalutato. Stiamo parlando della pratica assenza di meccanici specializzati nelle riparazioni dei veicoli full electric. Ce ne sono infatti ancora troppo pochi, tanto da spingere le officine a rifiutare la presa in consegna delle auto elettriche. Una situazione tale da tradursi non solo in una perdita in termini di affari per le officine, ma anche nella presenza lungo le strade peninsulari di veicoli che rischiano di essere meno sicuri.

Auto elettriche, la strada rischia di diventare sempre più salita: mancano i meccanici specializzati

L’allarme relativo alle complicate riparazioni di auto elettriche in Italia, arriva paradossalmente dall’estero, ovvero dal Regno Unito. Oltre Manica, infatti, hanno lo stesso problema, ovvero l’insufficiente numero di meccanici specializzati in veicoli full electric. A lanciarlo è stato Marco De Filippo, Business Development Manager di Autodata, il quale ha provveduto a rendere pubblico un dato che sinora in pochi avevano tenuto presente.

Meccanico ripara auto elettrica

Un dato il quale va a collegare idealmente Italia e Regno Unito e che rischia di diventare una sorta di macigno sulla strada di una effettiva affermazione di massa dell’auto elettrica nei due Paesi.

Se queste sono le due situazioni più allarmanti al momento, occorre sottolineare che, come ricordato ancora da De Filippo, la mancanza di meccanici specializzati nelle riparazioni delle auto elettriche affligge praticamente l’intero vecchio continente. A dimostrarlo un rapporto pubblicato da IMI (Sistema di informazione del Mercato interno dell’Unione europea), secondo il quale in Europa nel 2035 mancheranno quasi 30mila tecnici. Insomma, nel momento in cui i motori endotermici saranno buttati fuori dal mercato, non ci saranno meccanici in numero sufficiente per poter provvedere a sanare eventuali guasti ai veicoli full electric.

La soluzione? Ancora una volta quella rappresentata dagli incentivi

Sinora la discussione relativa alle auto elettriche si era concentrata sul problema rappresentato dall’assenza di colonnine di ricarica sufficienti in molti Paesi. Un problema che sembra perdere di rilevanza con il trascorrere degli anni, ma che ha praticamente monopolizzato l’attenzione degli esperti.

Ora, l’allarme lanciato da De Filippoha il merito di portare alla ribalta un problema che sin qui non era stato praticamente menzionato. Ecco quanto ricordato dallo stesso esperto, al riguardo: “C’è un divario crescente di competenze tra i tecnici automobilistici che non hanno le abilità o gli strumenti per riparare i veicoli elettrici”.

Un problema di non poco conto, per il quale occorre trovare una soluzione al più presto. In mancanza della quale non solo le officine rischiano di perdere un rilevante giro d’affari, ma si potrebbe arrivare alla circolazione di veicoli meno sicuri sulle strade italiane e britanniche.

Meccanico ripara auto elettrica

Quale potrebbe essere la soluzione per impedire una deriva di questo genere? Secondo De Filippo, a rappresentarla potrebbero essere ancora una volta gli incentivi. Questo il suo parere, in merito: “Senza il supporto del Governo, le officine e i riparatori d’auto vengono lasciati indietro nella rivoluzione EV, perché attualmente c’è una disconnessione tra aspirazioni e realtà”.

Senza il sostegno statale le officine non sono in grado di sostenere i costi della rivoluzione green

Sono le ultime righe dell’intervento di De Filippo ad esplicitare l’invito ai governi di Italia e Regno Unito per un intervento in grado di raddrizzare la situazione. Questo l’appello rivolto ai due esecutivi: “L’Italia, come il Regno Unito, deve affrontare la realtà che la transizione verso i veicoli elettrici non può avvenire senza un investimento significativo nella formazione dei tecnici e nelle attrezzature necessarie”.

Senza un sostegno significativo da parte del Governo e dell’industria, secondo De Filippo, le officine del Belpaese non avranno la possibilità di fare fronte all’aumento dei costi per l’acquisto di nuovi strumenti e la formazione del personale.

Occorre dunque mettere in campo un piano di aiuti in grado di sostenere il necessario investimento in formazione e attrezzature, in assenza del quale sarà impossibile colmare il gap crescente tra il numero di veicoli elettrici circolanti e i meccanici in grado di ripararli. Rendendo ancora più problematico il termine del 2035.

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