Le auto elettriche sono sempre più popolari, nonostante le polemiche che stanno affiorando presso l’opinione pubblica di alcuni Paesi. Basti pensare in tal senso a come sta procedendo la discussione al loro riguardo nel nostro Paese, dopo la decisione relativa al bando dei motori termici a partire dal 2035. Una decisione accolta in maniera molto critica, soprattutto a causa dei costi ancora troppo elevati di gran parte dei modelli presenti al momento sul mercato.
La Germania, però, sembra aver imboccato la strada opposta, almeno stando alle notizie che stanno circolando in queste ultime ore. Secondo le quali il cancelliere Olaf Scholz, nel corso di un’intervista rilasciata durante l’IAA Mobility 2023 in svolgimento a Monaco di Baviera, sarebbe intenzionato a presentare un progetto di legge per imporre la costruzione di punti di ricarica all’interno delle stazioni di servizio.
Un provvedimento il quale sembra andare in una direzione ben precisa, la costruzione di una rete infrastrutturale in grado di aiutare i veicoli green a diffondersi sempre di più. La loro diffusione, infatti, a detta di molti esperti è stata sinora rallentata proprio dalla mancanza di punti di ricarica. Con il varo della nuova legge, questo argomento verrebbe a cadere del tutto, almeno in Germania.
Auto elettriche: la dichiarazione di Scholz
La quota di mercato delle auto elettriche continua a crescere in maniera costante, in ogni parte del globo. La sottrazione di quote di mercato ai veicoli tradizionali mossi da motore a combustione, però, rischia di essere notevolmente frenata dalla mancanza di una adeguata infrastruttura per la loro ricarica.
Un dato che è stato spesso ricordato in Italia, ove nel corso degli ultimi anni, però, si è realizzata una crescita sempre più evidente in tal senso. Un trend che sta proseguendo e rafforzandosi in questo 2023, stando ai dati diffusi da Motus-E.
La Germania, però, sembra insoddisfatta della velocità con cui procedono le operazioni. Il governo, di conseguenza, ha deciso di porre le basi legislative per velocizzare il varo di una adeguata rete di ricarica lungo tutto il territorio nazionale. Un proposito confermato dal cancelliere Olaf Scholz nel corso di IAA Mobility 2023.
Il provvedimento su cui si sta concentrando l’esecutivo, in particolare, dovrebbe andare in una direzione ben precisa, sancendo l’obbligo a carico delle stazioni di servizio di presentare ai propri utenti punti di ricarica per le auto green.
A riportare la notizia in questione è stata la Reuters, precisando che Scholz intende fare della Germania il primo Paese del vecchio continente dotato di simile obbligo. In particolare, la nuova legge potrebbe imporre alle stazioni di servizio dislocate lungo le arterie stradali la fornitura alla clientela di opzioni di ricarica rapida dotate di potenza minima pari a 150 kilowatt. Se la legge sembra ormai una certezza, non è però dato sapere l’arco temporale in cui dovrebbe trasformarsi in realtà.
La situazione tedesca, ad oggi
La dichiarazione di Scholz arriva in un momento in cui la Germania vede la presenza di circa 90mila punti di ricarica per i veicoli elettrici accessibili al pubblico, al suo interno. Un dato da raffrontare agli 1,2 milioni di veicoli elettrici che sono in circolazione. Il numero di queste auto, però dovrebbe arrivare a 15 milioni entro e non oltre il 2030.
Un rafforzamento del parco auto elettrico il quale, naturalmente, dovrebbe andare di pari passo con un aumento in proporzione delle colonnine di ricarica. Proprio un disallineamento dei due dati potrebbe in effetti riversarsi in negativo sulla diffusione delle auto elettriche. Per capirlo basta del resto dare un rapido sguardo alle preoccupazioni espresse da tempo sulla carenza di un’adeguata rete di ricarica, che si sono sommate a quelle relative ai prezzi ancora troppo elevati e alle preoccupazioni in termini di autonomia dei veicoli green. Punti critici che si sono tradotti in un rallentamento di non poco conto in termini di adozione degli stessi, in particolare nelle zone rurali della Germania.
Il problema è estremamente avvertito, tanto da essere sfociato in passato nella causa intentata da Tesla contro Tank & Rest, il principale attore nel mercato delle stazioni di servizio in Germania. L’azienda di Elon Musk, che sta spingendo molto sul versante delle ricariche, chiedeva il diritto di installare punti di ricarica lungo le autostrade principali. Una richiesta regolarmente disattesa, tanto da approdare nelle aule di tribunale.
Auto elettriche, la mossa di Scholz potrebbe incontrare l’opposizione degli ambientalisti
Se il dado sembra ormai essere stato tratto, ora resta da capire quale potrebbe essere la reazione non solo dell’opinione pubblica, ma anche quella dei diretti interessati. Se sembra scontato il favore dei consumatori dall’animo green, di ben altro segno potrebbe però rivelarsi l’accoglienza del provvedimento da parte degli attivisti per il clima.
Un segnale in tal senso è stato dato proprio in apertura della kermesse di Monaco, quando Greenpeace ha messo in scena una protesta contro i saloni automotive. Una protesta che ha fatto il giro del mondo e la quale sembra prefigurare un nuovo scontro con le istituzioni, anche quelle continentali.
Una parte del mondo ambientalista, infatti, non si limita a chiedere la transizione verso un modello energetico meno impattante in termini di emissioni nocive. Anzi, prende di mira proprio l’auto, a prescindere che si tratti di modelli elettrici o dotati di motori termici. L’obiettivo è quello di avere sempre meno auto lungo le arterie cittadine ed extracittadine, in modo da generare i minori livelli di inquinamento possibili.
Come ricordato da Bloomberg, Greenpeace e le altre organizzazioni verdi hanno fatto chiaramente intendere di volere maggiori investimenti nel trasporti pubblici proprio per eliminare una parte rilevante del parco macchine a livello globale. Lo stesso Scholz ha imboccato la strada dell’impatto frontale con gli stessi, definendo le loro iniziative alla stregua di un vero e proprio anacronismo.
A renderle tali sarebbe il fatto che le nuove tecnologie su cui si fondano in modelli elettrici sono espressamente progettate con l’intento di abbattere i livelli di emissioni nocive. In pratica, la strada da percorrere prevede un compromesso tra livelli occupazionali collegati al settore automotive e necessità di preservare l’ambiente. Un compromesso il quale, però, potrebbe non piacere agli ambientalisti.