Jeremy Clarkson ha messo la pulce nell’orecchio, sostenendo come le auto elettriche avessero un peso diretto sul degrado delle strade. Delle dichiarazioni che erano state confinate a mera suggestione da molti. Adesso arriva, però, la conferma scientifica, con il Daily Telegraph che ha analizzato le condizioni stradale dei canali di circolazione della Gran Bretagna.
Auto elettriche, la verità scomoda. Danneggiano le strade il doppio delle termiche
Le bev esercitano il doppio dello stress in confronto agli esemplari endotermici. Scendendo nel dettaglio, le full electric più pesanti, che arrivano fino a un massimo di 2 tonnellate, hanno un impatto di 2,32 volte maggiore. E il valore cambia di poco se prendiamo a riferimento quelle canoniche: 2,24 rispetto alle controparti a benzina e 1,95 in confronto alle diesel.
Le rilevazioni sono state commentate da Rick Green, uno specialista del settore. A suo avviso, le strade britanniche pagherebbero il fatto che non sono state progettate per le bev, a maggior ragione se particolarmente pesanti. È, perciò, una prospettiva concreta il degrado accelerato delle loro condizioni. Che la notizia sorprenda i Costruttori viene da escluderlo. Difatti, una delle principali sfide avviate dai colossi dell’automotive è di realizzare una batteria ben più leggera, tale da portare il peso complessivo delle bev sullo stesso piano delle proposte tradizionali. Se, quanto e quando ci riusciranno lo scopriremo solo vivendo.
Gli investimenti milionari profusi dalle aziende sono dipesi pure dalle direttive emanate dalla Commissione Europea, che dal 2035 vieterà la commercializzazione delle proposte con motore a scoppio. Ma senza andare troppo in là nella linea temporale, già fra un paio d’anni avverrà un grosso scossone. Il 1° luglio 2025 entrerà in vigore lo standard di emissioni Euro 7, reduce da vibranti proteste. A non convincere gli alti esponenti del comparto sono i vincoli applicati, ritenuti troppo stringenti.
Con una rivoluzione alle porte, i paletti messi andranno a prosciugare i conti di diverse società, a discapito dei consumatori finali. La necessità di adottare dei provvedimenti sulla gamma andrà a incrementare i prezzi di listino e così, anziché favorire il rinnovamento del parco circolante, l’età media andrebbe ad aumentare.