Molti consumatori propensi a passare alle auto elettriche, specie dopo che hanno assistito alla crescita (seppur molto lenta) del numero di colonnine di ricarica. I progressi fatti nella direzione dello sviluppo dell’infrastruttura, più a livello continentale che strettamente nazionale, sono una piccola parte rispetto al complesso panorama ricco di ostacoli per questa transizione alle auto elettriche che tutti (istituzioni e case) chiedono.
La carenza di modelli del segmento B a prezzi competitivi è forse uno dei nodi più difficili da superare, visto il costo di produzione ancora troppo alto per produrre “solo” delle city car elettriche. In Italia, le auto più vendute negli ultimi anni, come Fiat Panda, Citroen C3 e Dacia Sandero, rientrano nella fascia di prezzo tra i 15mila e i 20mila euro, perfette per l’uso urbano ma anche per viaggi fuori porta. Ma i modelli elettrici simili, con un prezzo leggermente superiore, non sono ancora la regola, l’imperativo delle case.
Molti stanno puntando su segmenti superiori, con prezzi molto più alti, o su modelli di segmento A, spesso con autonomia piuttosto limitata. Le rare opzioni nel segmento B, come Opel Corsa, Peugeot 208 e Renault 5, hanno prezzi intorno ai 30mila euro. Il 2024 sembrava l’anno della svolta, ma le attese si sono spostate al 2025 per i modelli più economici. Insomma, elettrico sì, ma prima SUV e SUV compatti. Modelli che appaiono nettamente più redditizi, almeno sulla carta.
Nel 2025, dunque, si attende un’offerta più ampia di piccole auto elettriche ben sotto i 25mila euro. Al momento ci si può affidare a modelli comunque rilevanti, come la Hyundai Inster (batteria da 42 kWh, 97 Cv e autonomia di 300 km) e la Leapmotor T03, importata da Stellantis, con un’autonomia di 265 km e un prezzo di 18.900 euro. Anche la Fiat 500e dovrebbe uscire in una versione più accessibile con un’autonomia migliorata.
Il 2025 potrebbe essere del tutto privo di incentivi per le auto elettriche, per questo motivo le case automobilistiche dovranno sicuramente intensificare le vendite di veicoli a zero emissioni, anche per evitare sanzioni Ue, con probabili sconti e promozioni che aumenteranno l’accessibilità di molti modelli. Almeno si spera.