Il 2024 è un anno piuttosto burrascoso nel mercato delle auto elettriche. Una serie di fattori ha, infatti, avuto un impatto significativo sulle tempistiche di lancio dei progressi ingressi in listino. Tra le cause principali, si segnalano l’emergenza sanitaria da Covid-19, la guerra in Ucraina e la crisi dei chip. L’insieme di tali avvenimenti ha provocato ostacoli e ritardi nella produzione, fino a rinviare lo sbarco di numerosi modelli precedentemente attesi entro la fine dell’anno.
Le auto elettriche previste nel 2024 rinviate ai prossimi anni
Apriamo da un marchio di alta caratura, quella Maserati attesa al varco con la Quattroporte Folgore. Nel suo caso, la première mondiale avrebbe dovuto avere luogo nei prossimi mesi, anticipando l’uscita nel 2025. Eppure, così non sarà. Addirittura l’azienda del Tridente ha posticipato i piani al 2028. Il ritardo è da imputare alla necessità di ulteriori test e collaudi, al fine di garantire le performance e le qualità auspicate.
Sembrava fosse sul punto di approdare pure un’altra italiana, sempre dal powertrain elettrico. Trattasi della Giulia, le cui consegne scatteranno soltanto nel 2026. La ragione principale è da ricercarsi nei ritardi nelle forniture di componenti essenziali.
In pieno calvario è poi la Ford F-150 Lightning Pro. La versione a batteria del pick-up più venduto negli Stati Uniti, inizialmente previsto nel 2023, è stato prima posticipato al 2024 e, quindi, al 2025. Comunque, l’Ovale Blu ha motivo di consolarsi, giacché il fattore dietro la decisione è la forte domanda. L’elevato numero di ordini ha imposto al Costruttore di Dearborn di aumentare la capacità produttiva, richiedendo più tempo per l’adeguamento delle linee di montaggio.
Disattesi sono stati poi i piani dell’Audi. Nel 2025 scoccherà l’ora della A6 e-tron, rimandata a causa della crisi dei microchip. La scarsità di semiconduttori, componenti imprescindibili per l’elettronica di bordo, ha obbligato parecchi operatori a rivedere la rispettiva tabella di marcia. Forse ha inciso pure il conflitto in Ucraina. I drammatici avvenimenti hanno, infatti, provocato interruzioni nella catena di approvvigionamento, rendendo più difficile per le aziende ricevere i componenti necessari alla fabbricazione. Inoltre, è plausibile che il provvedimento sia giunto allo scopo di ottimizzare il veicolo. Ciò poiché esso rappresenta un tassello importante da inserire nel puzzle di Ingolstadt.
Dopo il passaggio di consegne da Markus Duesmann a Gernot Dollner (salito alla carica lo scorso settembre), il nuovo CEO intende assicurarsi la bontà del lavoro compiuto. Le tiepide reazioni di pubblico rendono preferibile rallentare i ritmi. Già nel recente passato i numeri conseguiti dalle BEV dei Quattro Anelli nelle concessionarie sono stati al di sotto delle attese. Proseguire sullo stesso andazzo non sarebbe accettato dal Gruppo Volkswagen, a cominciare da Oliver Blume, dettosi deluso dai dati di immatricolazione.