Le auto elettriche saranno più convenienti di quelle tradizionali entro il 2025: questa è la tesi, a dire il vero abbastanza sorprendente di una ricerca condotta in Germania. Sono stati gli scienziati del Forschungszentrum Jülich a rilasciarla, smentendo in maniera netta le conclusioni di una recente analisi pubblicata negli Stati Uniti.
Secondo lo studio tedesco, in particolare, un veicolo elettrico a batteria medio di medie dimensioni sarà più economico di un veicolo comparabile con motore a combustione. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori tedeschi hanno proceduto alla valutazione dei costi futuri previsti nel settore dei trasporti e hanno esaminato gli scenari che si prospettano nell’intento di raggiungere gli obiettivi di protezione del clima.
Cosa afferma lo studio tedesco
Nelle pieghe della ricerca si afferma che le batterie e le celle a combustibile sono destinate a dominare in futuro, con un ruolo particolare per gli “e-fuel”, che aumenteranno a loro volta la domanda. Una previsione, quest’ultima, abbastanza scontata, considerato come l’Unione Europea abbia deciso che, a partire dal 2035, non potranno essere più immatricolate nuove auto a benzina o diesel, con la sola eccezione rappresentata dalle nuove auto alimentate dal carburante elettronico.
È stato Detlef Stolten, direttore dell’Istituto Jülich per l’analisi dei sistemi tecnoeconomici, a dichiarare che nel corso dei prossimi anni la mobilità elettrica è destinata a diventare nella maggior parte dei casi l’alternativa più economica. Ad avvalorare questo giudizio, il fatto che la mobilità alternativa sta riscontrando un positivo sviluppo a livello economico e tecnico, mixandosi ad un crescente costo del carburante per i motori a combustione.
I ricercatori dell’IEK-3, inoltre, nel corso dei loro lavori hanno scoperto come, in concomitanza con la metà del decennio in atto, i veicoli alimentati da batteria saranno in grado di evidenziare costi totali inferiori nel corso della loro vita utile rispetto alle tradizionali auto dotate da motore a combustione. Tutto ciò nonostante il fatto che, nel 2025, i costi di produzione dei propulsori elettrificati viaggeranno ancora su livelli più elevati rispetto a quelli delle auto con motore termico.
I carburanti elettronici non ne escono bene
A sua volta, Thomas Grube, responsabile del gruppo di ricerca Tecnologie dei trasporti e mobilità futura, ha dichiarato che il motore tradizionale rappresenterà l’opzione più costosa nella totalità dei casi esaminati. Questo anche nel caso si utilizzino gli e-fuel, che sarebbero scarsamente economici senza sussidi.
Nonostante il fatto che i costi che ricadranno sulle spalle degli automobilisti che li utilizzano saranno più elevati, e anche in maniera significativa, la domanda di carburanti elettronici continuerà comunque ad esistere, pur attestandosi su livelli abbastanza trascurabili.
Resta naturalmente da capire se questa ipotesi sia destinata a tradursi in realtà, considerato come la Germania abbia puntato con grande forza proprio su di essi, strappando importanti concessioni da parte dell’Unione Europea. Un’insistenza che risponde del resto agli interessi delle case teutoniche, con Porsche che ha già iniziato la produzione di carburante elettronico a Punta Arenas, in Cile.
Questo nonostante quanto sostenuto dai ricercatori tedeschi, secondo i quali senza sussidi gli e-fuel sono destinati a restare scarsamente economici. A renderli tali il fatto che i motori a combustione hanno prestazioni scarse in termini di efficienza energetica e costi operativi rispetto alle auto elettriche.
Le auto elettriche sono realmente destinate a prevalere già entro la fine del decennio?
Analizzando le previsioni relative allo sviluppo del parco autovetture tedesco fino al 2045, i ricercatori del Forschungszentrum Jülich hanno poi tratto il convincimento che la mobilità elettrica sia destinata a prevalere in termini di nuove immatricolazioni. In particolare, i propulsori elettrici sono destinati a fare rotta verso le celle a combustibile alimentate a idrogeno per i veicoli più grandi e pesanti.
La ricerca tedesca, quindi, smentisce decisamente lo studio pubblicato da Brent Bennett e Jason Issac per il Texas Public Policy Foundation, intitolato “Overcharged Expectations: unmasking the true costs of electric vehicles”. In questa analisi, gli autori hanno affermato che l’auto elettrica costerebbe circa il 15% in più rispetto a quella che monta un motore termico. Affermazione avanzata dati alla mano e che non riguarda solo il prezzo di acquisto, ma anche i costi relativi all’alimentazione e alla manutenzione spettante ai proprietari.
Le stesse case automobilistiche, del resto, sembrano propendere per la seconda ipotesi. Come dimostrano i tanti ravvedimenti in atto, a partire proprio da quelle tedesche. Il riferimento è ad Audi, l’azienda che più di altre si era impegnata nei confronti della mobilità sostenibile, sino a indicare il 2026 come vera e propria deadline per i veicoli a motori termici. I quali, al contrario, continueranno ad essere prodotti dall’azienda di Ingolstadt.