Auto elettriche sui traghetti: obbligo batterie massimo al 40%

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Grimaldi Lines ha deciso di rispettare le nuove regole per l’imbarco di auto elettriche e ibride della Grecia
Grimaldi Lines traghetti per la Grecia

I veicoli elettrici e ibridi che vengono imbarcati sui traghetti diretti in Grecia, dal passato mese di maggio non possono oltrepassare il limite di carica del 40%. La compagnia di navigazione Grimaldi Lines ha quindi deciso di prendere atto di questa controversa novità, applicando una regola che sta suscitando non poche discussioni tra gli addetti ai lavori.

La norma in vigore per i veicoli elettrici e ibridi in lista di imbarco sui traghetti, di conseguenza, è stata infatti ora estesa anche alle tratte offerte dalle aziende italiane verso i porti ellenici. Costringendo Grimaldi Lines a prenderne atto, al fine di evitare frizioni con le autorità locali. Una presa d’atto che, però, non sembra essere stata accolta bene da chi si accinge a partire per la Grecia, come dimostrano le polemiche in atto.

Grimaldi Lines spiega quanto sta accadendo

È stato il Tesla Club Italy a segnalare la situazione relativa all’imbarco di veicoli elettrici e ibridi sui traghetti diretti verso la Grecia. Lo ha fatto riportando le parole presenti nel comunicato ufficiale che è stato pubblicato dall’azienda, disponibile sulla pagina di Grimaldi: “Gentili passeggeri, secondo le istruzioni ricevute dalle autorità, per l’imbarco di veicoli elettrici e ibridi (plug-in), non si deve superare il 40% della capacità totale della batteria, mentre nel caso di veicoli che utilizzano carburanti alternativi GPL o gas naturale, non si deve superare il 50% della capacità totale del serbatoio.”

Traghetto Grimaldi Lines

Occorre però sottolineare, come del resto ha fatto Grimaldi Lines, che la compagnia non ha voce in capitolo sulla questione. Si tratta infatti di una limitazione imposta dalle autorità greche. Una limitazione la quale, però, non sembra del tutto fondata da un punto di vista scientifico.

Se, infatti, avere serbatoi pieni di GPL e metano può effettivamente aumentare il rischio di generare ingenti danni in caso di incendio, non esiste alcuna evidenza scientifica in grado di stabilire che una batteria carica al 100% sia più pericolosa di una carica al 30%. A differenza di altri carburanti, infatti, non fa molta differenza che le celle siano cariche o meno. A rendere complicato lo spegnimento di un incendio delle batterie è la chimica, la quale non dipende in alcun modo dalla carica.

Le spiegazioni del Centro Europeo Consumatori

Le nuove regole di cui si sta discutendo, sono state introdotte dal governo di Atene a partire da metà aprile. È stato il ministero della Navigazione e delle Politiche Insulari greco a precisare le nuove disposizioni cui devono attenersi i viaggiatori che imbarcano veicoli elettrici o ibridi  sui traghetti. Stabilendo, in particolare, che al fine di poter far salire a bordo le proprie autovetture, le batterie dei veicoli elettrici e ibridi ricaricabili devono avere una carica residua non superiore al 40% della loro capacità totale.

A spiegare la ratio del provvedimento è stato il Centro Europeo Consumatori, punto di contatto nazionale della Rete dei Centri Europei dei Consumatori ECC-Net. Affermando al riguardo che sarebbe stato adottato nel preciso intento di limitare i rischi legati alla presenza di batterie ad alta tensione cariche durante il trasporto marittimo. In tal modo sarebbe possibile evitare i problemi legati all’accensione o all’esplosione delle batterie durante il trasporto in mare.

Imbarco Traghetto Automobili

Le nuove disposizioni derivano dalle linee guida internazionali stabilite dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e dall’Unione Internazionale delle Assicurazioni Marittime (IUMI). A imporle sono stati i tanti incidenti che sono avvenuti nel corso degli ultimi mesi. A partire dall’incendio scoppiato lo scorso anno sul traghetto Fremantle Highway nel Mare del Nord. In quella occasione molti esperti hanno ipotizzato che a causarlo sia stato il sistema di batteria di uno dei veicoli elettrici trasportati, il quale potrebbe aver preso fuoco, propagando le fiamme all’intera imbarcazione.

In Italia ci sono meno restrizioni

Le nuove regole, sono quindi state pubblicate in seguito a diversi incidenti, con lo specifico intento di prevenirne altri in futuro. Quelli già verificatisi, in particolare, hanno segnalato con forza i rischi che sono tipici del trasporto di veicoli a combustibili alternativi (AFV) via mare. Le nuove linee guida, di conseguenza, sono state varate per cercare di ridurre tali rischi garantendo la sicurezza di navi, passeggeri ed equipaggio.

In Italia, però, ancora non è stato adottato un divieto generale al riguardo. La situazione comporta meno restrizioni e spinge molti a pensare trattarsi di un eccesso, nel caso greco. Al di là del giudizio sulla normativa adottata in loco, occorre comunque sottolineare che se si sta partendo per Atene e dintorni la stessa deve essere rispettata. Inutile quindi presentarsi all’imbarco con un veicolo a piena carica. Facendolo si va incontro a problemi e ritardi di non poco conto.

Problemi che potrebbero comunque essere evitati tramite una armonizzazione delle norme di sicurezza per i veicoli elettrici nel trasporto marittimo, magari basata su evidenze scientifiche. Al momento, tale armonizzazione non sussiste, creando terreno fertile per le complicazioni.

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