Auto termiche: stop agli incentivi, fondi esauriti

Ippolito V
Terminano in meno di due settimane gli incentivi auto per le auto termiche: ecco cosa cambia ora per l’acquisto
Auto elettriche

Sono già esauriti i 120 milioni stanziati dal Governo italiano per l’acquisto delle vetture con emissioni tra 61 e 135 g/km. Come nelle due precedenti occasioni, gli automobilisti del Belpaese non si sono lasciati sfuggire gli incentivi auto riguardanti le mild e full hybrid, nonché gli esemplari a combustione interna meno impattanti, perlopiù di taglia piccola. I fondi, stanziati dall’esecutivo previa la rottamazione obbligatoria, sono terminati in meno di due settimane, a conferma del forte interesse suscitato. Il successo è la prova di quanto la classe dei conducenti della nostra penisola prediliga un certo tipo di veicoli.

Fondi esauriti: niente più incentivi per le auto termiche

auto elettriche

Il tesoretto degli incentivi auto per le ibride e le elettriche, rispettivamente da 245 e 205 milioni, rimane a disposizione. In parte ciò è da ricondursi all’attesa della riforma prevista nel 2024, comprensiva di un aumento dei contributi. D’altro canto, incide pure il forte scetticismo covato da una parte rilevante della popolazione circa la transizione energetica. Una serie di criticità, vere o presunte, li trattiene dall’inviare l’ordine. Ad esempio, le infrastrutture di ricarica rimangono scarse e il processo è lento, almeno se rapportato al rifornimento presso le classiche stazioni di carburante. In aggiunta, sull’autonomia si sono registrati dei progressi, ma il gap dai sistemi tradizionali è evidente.

In fondo, sarebbe stato strano il contrario, giacché ci troviamo dinanzi a una tecnologia nuova, ancora da scoprire sotto diversi aspetti. Ad avviso degli operatori, siamo ben lontani dal raggiungimento del pieno potenziale. Le Case cercano di velocizzare il processo di diffusione, e i risultati sono possibili scorgerli altrove, ad esempio nei Paesi scandinavi e in Olanda.

Al contrario, lungo la penisola italica permane lo scetticismo, dettato altresì dal reddito medio inferiore. Lo scoglio di prezzo delle BEV rimane, infatti, considerevole, fuori portata da diverse famiglie. E, benché lo Stato cerchi di favorirne l’acquisto alle fasce meno abbienti, gli incentivi auto stabiliti appaiono al momento insufficienti. Forse uno slancio lo conferirà il bonus del 25% accordato dalle autorità ai cittadini meno abbienti, aventi un reddito ISEE inferiore ai 30.000 euro. I portavoce ufficiali hanno rilasciato delle dichiarazioni in proposito, ma il via libera al pacchetto di misura resta da disporre. Il proposito è di incentivare la rottamazione delle vetture vecchie e inquinanti, in favore di mezzi meno impattanti sull’ecosistema. La manovra avrà effetto retroattivo al 1° gennaio 2024.

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