Autovelox, al mondo sono 111.451 i dispositivi installati: il 10% si trova in Italia

Francesco Armenio Autore Automotive
Non terminano le polemiche sugli autovelox in Italia e gli ultimi dati non fanno altro che buttare benzina sul fuoco.
Autovelox Cadoneghe

Il dibattito sugli autovelox in Italia ha guadagnato notevole attenzione nelle ultime settimane. L’Italia emerge come uno dei paesi con la più alta concentrazione di dispositivi con rivelazione automatica per il rilevamento delle infrazioni stradali, inclusi semafori intelligenti, autovelox e sistemi Tutor. Analizzando i dati forniti da Scdb.info, un database che cataloga gli autovelox a livello globale, si evidenzia che dei 111.451 dispositivi presenti nel mondo, l’Italia ne ospita 11.171, pari al 10% del totale globale e al 17% del totale europeo, dove il conteggio raggiunge 65.429 dispositivi.

Autovelox, il 17% dei dispositivi installati si trova in Italia

Autovelox

L’Italia si colloca dietro solo a Russia e Brasile, nazioni con una superficie territoriale significativamente maggiore, e davanti agli Stati Uniti, che contano 7.973 dispositivi. Nell’ambito europeo, il Regno Unito, la Germania, la Francia, il Belgio, la Svezia e la Spagna seguono l’Italia per numero di dispositivi.

Il Codacons ha osservato come l’incremento degli autovelox e dispositivi di rilevamento automatico abbiano portato ad un aumento delle sanzioni, generando entrate per i comuni italiani superiori a 1,5 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del 23,7% rispetto al 2019. Tale aumento ha beneficiato in modo particolare i comuni di dimensioni minori, con un incremento delle entrate da multe stradali superiore al 50% rispetto al 2019.

L’attenzione del Codacons si è anche concentrata sull’Osservatorio sulle multe stradali, previsto dal decreto legge P.a. bis (dl 75/2023) e la cui attivazione è ancora in stallo. Questo organismo dovrebbe fornire una relazione annuale dettagliata sugli incidenti stradali e sulla gestione delle entrate derivanti dalle sanzioni, oltre a monitorare l’uso dei dispositivi elettronici per il controllo della velocità.

Autovelox

Infine, l’associazione dei consumatori critica il ritardo nella regolamentazione degli autovelox, prevista dalla legge n. 120 del 2010, che richiedeva la definizione delle modalità di installazione e uso dei dispositivi elettronici di controllo. Tale ritardo ha permesso a comuni ed enti locali di mantenere una certa flessibilità nella gestione degli autovelox e di trarne profitto.

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