Avatr (si pronuncia Avatar), la casa automobilistica di fascia alta parte integrante della galassia di Changan e sostenuta da Huawei e CATL, ha progetti estremamente ambiziosi per il futuro. Piani di sviluppo che riguardano non soltanto il mercato cinese, su cui è attualmente concentrata, ma anche quelli esteri, a partire dall’Europa.
Inoltre, Avatr sta sviluppando attivamente ulteriori modelli per integrare la sua gamma esistente, che si limita al momento al SUV Avatr 11 e all’ammiraglia 12 gran coupé. Proprio i nuovi modelli dovrebbero sospingerne le fortune in un futuro che si prospetta radioso per le auto elettriche cinesi.
A tal proposito, le notizie che stanno circolando in questi giorni sembrano avvalorare l’ipotesi relativa alla costruzione di due nuovi modelli, indicati come “la prossima generazione di veicoli Avatr”. I nomi che dovrebbero distinguerli non lasciano però eccessivo margine alla fantasia, trattandosi di Avatr 13 e 14, stabilendo quindi una linea di continuità con la produzione pregressa.
Avatr, come saranno le prossime auto?
Stando alle previsioni che stanno circolando al riguardo, sembra che i prossimi modelli di Avatr siano destinati ad abbracciare gli elementi di design che definiscono l’attuale gamma del produttore asiatico. Saranno quindi incorporate caratteristiche distintive come la firma luminosa unica, i sensori perfettamente integrati e l’audace estetica della parte posteriore. Un approccio che sembra ideale per consentire al marchio di stabilire un’identità visiva riconoscibile e coerente nel corso del tempo.
In direzione contraria dovrebbe invece andare il design degli interni, al quale sarebbe affidato il compito di riflettere al meglio la natura giovane del marchio e la sua continua sperimentazione di nuovi stili. Alla regola potrebbe comunque sfuggire l’ampio schermo posizionato alla base del parabrezza dell’Avatr 12, destinato a tramutarsi in una caratteristica ricorrente in più modelli del prossimo futuro. Una decisione motivata dai grandi sforzi dedicati alla sua realizzazione dal team di progettazione, che non si intende vanificare.
In sede di presentazione, inoltre, Avatr ha deciso di offrire una panoramica sulle finiture interne e sulle combinazioni di colori dei prossimi modelli. Una presentazione che sembra suggerire l’intenzione di presentare su almeno uno dei modelli in fase di progettazione l’esclusivo pad di ricarica wireless in legno reclinabile e ventilato, che si fa al momento notare sulla console centrale dell’Avatr 12.
Cosa c’è da attendersi da Avatr?
Naturalmente, sono molti a chiedersi cosa abbia realmente in serbo Avatr per il futuro. Una delle ipotesi praticabili è quella di un’offerta in grado di andare a contrastare Tesla 3, o perlomeno provare a mettere piede in un segmento più limitato, quello in cui operano anche Nio ET5, Polestar 2 e BMW i4. A supportare tale ipotesi è in particolare il fatto che siano trapelati i bozzetti di un nuovo brevetto relativi ad una vettura simile alla gran coupè/berlina dell’Avatr 11.
In recenti discussione che lo hanno visto protagonista, però, il PR Manager di Avatr in Europa, Bruno Ciccarini, ha mostrato un approccio molto aperto per il futuro. In particolare suggerendo l’ipotesi che potrebbe essere sviluppata una microcar espressamente ideata per un mercato complicato come quello indiano.
Si tratterebbe in questo caso di una novità estremamente rilevante, alla luce del fatto che al momento l’azienda sta concentrando i suoi sforzi sul mercato domestico. Una novità la quale, però, sarebbe del tutto logica considerato come Avatr sia intenzionata a portare avanti una strategia di internazionalizzazione del marchio.
Un piano che deve ancora essere precisato nel dettaglio, ma il cui primo passo prevede l’ingresso nei mercati del sud-est asiatico, a partire dalla Tailandia, cui dovrebbe far seguito quello degli Emirati Arabi Uniti (EAU). Per l’Europa è invece previsto un ingresso successivo, intorno al 2026 o al 2027, una volta che stia stato condotto a termine il processo di omologazione. I modelli Avatr con specifiche UE saranno comunque prodotti in Germania. Una decisione che si spiega con il desiderio di aggirare le tariffe che potrebbero essere imposte ai veicoli elettrici cinesi dalla commissione d’inchiesta promossa dall’Unione Europea per indagare sui prezzi considerati troppo bassi dei veicoli cinesi.
Il modello con guida a destra
Occorre peraltro sottolineare come nel frattempo Avatr stia lavorando in maniera attiva ad un modello con guida a destra. Naturalmente questo veicolo sarebbe rivolto al Regno Unito e alle altre regioni in cui predomina questo tipo di guida.
Molto più sfumato il discorso relativo al mercato del Nord America. In questo caso il discorso sembra essere allo stato iniziale, anche se appare difficile che una casa così ambiziosa decida di sottrarsi ad una sfida che è stata intrapresa da altri marchi cinesi. Anche se in questo caso ci sarebbe da affrontare una sfida non proprio agevole con Tesla, all’insegna della massima competitività.
Al tempo stesso, è la Cina ad essere considerata il mercato principale su cui Avatr deve portare avanti i propri sforzi. Un focus del tutto prevedibile, considerato che stiamo parlando del mercato più grande a livello globale, il quale offre del resto un potenziale di rilievo nel segmento premium. Un orientamento che risponde anche alla particolare conformazione del mercato cinese, in cui i consumatori hanno più volte dimostrato di non avere remore a passare da un marchio ad un altro, con un livello di fedeltà agli stessi molto minore rispetto a quello evidenziato in altri Paesi.
Avatr, è previsto lo sbarco in Italia?
Naturalmente, soprattutto dopo l’ottima accoglienza del pubblico al recente salone dell’auto di Monaco di Baviera, anche in Italia ci si domanda se il marchio cinese sia intenzionato a sbarcare lungo la penisola. In effetti qualcosa al proposito era trapelato nelle passate settimane e si era indicato il 2024 come lasso temporale in cui Avatr avrebbe potuto iniziare ad allargarsi ai mercati internazionali.
Considerati i prezzi dei modelli 11 e 12, però, non sembra in effetti quello italiano il miglior mercato possibile per la casa del Dragone. Nonostante ciò, di recente un modello di Avatr 11 è stato avvistato sulle strade di Milano. Un’apparizione il quale ha destato un certo scalpore e ha spinto molti osservatori a vaticinare un prossimo arrivo dell’azienda lungo il territorio nazionale.
Il problema in tal senso, però, deriva proprio dal prezzo di vendita che dovrebbe esibire Avatr 11 anche nel nostro Paese. Se, infatti, in Cina viene commercializzata a 300mila yuan, l’equivalente di poco più di 38mila euro, si presume che da noi tale prezzo potrebbe innalzarsi sino ai 50mila euro. Ove ciò accadesse si potrebbe complicare non poco il discorso dal lato vendite, in un Paese ove un livello di prezzo simile taglia fuori la stragrande maggioranza dei consumatori. Anche quelli che pure non avrebbero eccessive remore a rivolgersi ad Avatr.