Una delle principali sfide degli ultimi anni è quella di ottenere un’autonomia notevole e “rassicurante” per le auto elettriche. Il lavoro, la ricerca e le applicazioni in fatto di batterie devono poter portare a praticità e comodità pari o superiore ai veicoli a combustione. Diversi approcci tecnologici hanno cercato di arrivare a importanti risultati, ma non tutte le soluzioni hanno avuto il successo sperato.
Da sottolineare il contributo al settore che potrebbero portare le batterie a flusso, una tecnologia che cambia il modo in cui l’energia viene immagazzinata e utilizzata nei veicoli elettrici. Il vantaggio principale risiederebbe nella capacità di fornire un’autonomia superiore e tempi di ricarica molto più rapidi rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio, che attualmente garantiscono fino a diverse centinaia di chilometri di autonomia.
Batterie a Flusso come funzionano?
Il funzionamento delle batterie a flusso si basa su un sistema di due liquidi elettrolitici, separati da una membrana. Questi fluidi, uno con carica positiva e l’altro con carica negativa, producono elettricità attraverso una reazione chimica quando scorrono nella cella elettrochimica. Simile alle celle a combustibile, ma con importanti differenze, questo sistema permette di ricaricare il veicolo in modo simile al rifornimento di un’auto a benzina. I serbatoi vengono riempiti con elettroliti anziché collegare il veicolo a una stazione di ricarica per ore.
Una delle aziende che sta lavorando in prima linea in questo campo è la nanoFLOWCELL, che ha presentato il suo sistema di propulsione basato su elettroliti liquidi al Motor Show di Ginevra. Il suo prototipo, il Quantino Twentyfive, ha fatto scalpore grazie a delle batterie con un’autonomia di ben 2.000 chilometri con una singola ricarica.
Un componente chiave di questa tecnologia è il bi-ION, una soluzione a base di acqua salata, non infiammabile e non tossica, che offre un notevole miglioramento rispetto alle batterie al litio, sia in termini di prestazioni che di sicurezza.
Sul fronte della “ricarica”, bastano pochi minuti per riempire i serbatoi di liquido, processo simile a un rifornimento di carburante tradizionale. I liquidi utilizzati non sono né pericolosi né tossici, per una tecnologia che sembra, a questo punto, praticamente perfetta. Ma ci sono ancora sfide da superare.
Uno dei principali ostacoli è lo spazio per i serbatoi, che hanno un volume importante all’interno del veicolo. Inoltre, anche se i costi degli elettroliti siano contenuti, l’infrastruttura per supportare questa tecnologia non è ancora sviluppata. Le batterie a flusso, però, sarebbero una delle soluzioni più promettenti per il futuro dei veicoli elettrici.