Le auto elettriche andranno a soppiantare i modelli a combustione interna nel prossimo futuro. Con la decisione della Commissione Europea di bandire le vetture endotermiche nel 2035, le aziende dell’automotive si stanno adoperando per abbracciare il cambiamento. Nel frattempo, una data di scadenza ben più immediata instraderà verso la transizione ecologica.
A partire dal 1° luglio 2025 entrerà in vigore lo standard di emissioni Euro 7. Sebbene non preveda l’addio agli ICE, porterà diverse compagnie a puntare ulteriormente sulle bev. Gli stringenti paletti normativi implicano, infatti, un elevato esborso economico. Delle risorse che si preferirebbe destinare direttamente ai mezzi a batteria, che avranno un ruolo sempre più di primo piano nei prossimi anni.
Batterie a stato solido per le auto elettriche: come un nuovo materiale per elettrodi aumenta la durata e la sicurezza
Tuttavia, in certi Paesi l’alimentazione è ancora piuttosto indietro, ad esempio in Italia, un po’ per la scarsità delle infrastrutture di ricarica e un po’ per i prezzi elevati. Il costo da porre in preventivo è, infatti, insostenibile nel caso di parecchie famiglie. Ne sono ben consapevoli le Case stesse, che hanno espresso scetticismo circa una risoluzione immediata. Mancherebbero gli strumenti adeguati.
La Volkswagen, intenzionata a lanciare in commercio un veicolo sotto la soglia dei 20 mila euro, ha dovuto cambiare in corso il programma. In arrivo nelle concessionarie fra un paio d’anni, la ID.2 sarà acquistabile a partire dai 25 mila euro. La stessa cifra promessa da Citroen, a sua volta desiderosa di offrire una proposta low cost. Nel mentre, General Motors predica scetticismo circa le possibilità di cambiare la situazione entro breve.
Tra i fattori che complicano le operazioni un posto di riguardo lo occupano le batterie agli ioni di litio. Sebbene siano la forma più gettonata al momento, lasciano abbastanza a desiderare sia perché costose sia per la qualità modesta. Le batterie a stato solido hanno, così, cominciato a prendere piede. Tuttavia, nemmeno loro sono esenti da criticità. Che potrebbero essere spazzate via qualora l’innovativa soluzione della Yokohama National University arrivasse alla produzione. Il professore, coadiuvato da uno staff di scienziati, ha sviluppato una nuova tipologia di materiale per elettrodi positivi con una stabilità senza precedenti.
La risorsa concepita permette di avere lo stesso volume quando è completamente carico e scarico. Una cella a stato solido avrebbe una capacità di 300 mA.h/g senza degradazione, per oltre 400 cicli di carica/scarica. Ciò sarebbe in grado di ridurre i costi della batteria e condurre alla realizzazione di auto elettriche avanzate, spiega prof. Yabuuchi. Tra i possibili scenari ventilati, gli accumulatori in questione saprebbero un giorno ricaricarsi completamente in appena cinque minuti.