Le batterie a stato solido sono considerate la prossima frontiera della mobilità elettrica, in quanto promettono una maggiore densità energetica, una minore degradazione, una maggiore sicurezza e una riduzione dei costi rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio. Tuttavia, la loro produzione industriale è ancora lontana, a causa delle sfide tecnologiche e dei costi di sviluppo. Per accelerare il processo, l’Unione Europea ha deciso di finanziare un progetto chiamato Prometheus di ProLogium Technology.
Batterie a stato solido: grosso finanziamento da parte dell’Unione Europea nei confronti del progetto Prometheus
Questo investimento consentirà al progetto di ricerca e sviluppo di ProLogium di guidare lo sviluppo di batterie a stato solido avanzate per veicoli elettrici e di stabilire una gigafactory da 48 GWh a Dunkerque, in Francia. Il progetto Prometheus si concentrerà sullo sviluppo di batterie a stato solido di “prima generazione” che superino alcune delle limitazioni presenti nelle batterie agli ioni di litio. Allo stesso modo, verranno create anche batterie a stato solido di “seconda generazione” con maggiore densità e sostenibilità. In questa maniera si spera di aumentare l’autonomia e l’efficienza di queste batterie allo scopo di far diffondere più velocemente le auto elettriche sul mercato.
La gigafactory che sorgerà a Dunkerque sarà un importante motore di crescita economica per la regione e per l’intera Europa. Si prevede che genererà circa 3.000 posti di lavoro diretti e creerà un ecosistema completo di ricerca e sviluppo. Le batterie a stato solido sono una tecnologia promettente per la mobilità elettrica, in quanto offrono diversi vantaggi rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio. In particolare, le batterie a stato solido hanno una maggiore densità energetica, cioè sono in grado di immagazzinare più energia a parità di peso e volume. Questo significa che possono garantire una maggiore autonomia ai veicoli elettrici, o ridurne il peso e le dimensioni. Inoltre, le batterie a stato solido si ricaricano più velocemente, sono più sicure e meno infiammabili, e hanno una minore degradazione nel tempo.
Il principio di funzionamento delle batterie a stato solido è simile a quello delle batterie agli ioni di litio, ma con una differenza fondamentale: l’elettrolita, cioè il materiale che permette il passaggio degli ioni tra i due elettrodi (anodo e catodo), è allo stato solido invece che liquido o gel. Questo comporta una maggiore stabilità chimica e termica, ma anche alcune sfide tecniche, come la formazione di dendriti (cristalli metallici che possono danneggiare la batteria) o la difficoltà di creare un contatto omogeneo tra l’elettrolita e gli elettrodi.
Le batterie a stato solido sono già utilizzate in alcuni ambiti specifici, come i pacemaker o i dispositivi indossabili, ma per applicarle ai veicoli elettrici sono necessari ulteriori sviluppi e investimenti. Molti produttori di auto e di batterie stanno lavorando su questa tecnologia, con l’obiettivo di lanciare i primi modelli entro il 2025. Tra questi, ci sono Tesla, Mercedes-Benz, Toyota, BMW, Honda, Hyundai e Nissan.