Batterie al sodio, Lamborghini investe nella rivoluzione che può superare il litio

Ippolito V
Le batterie agli ioni di sodio non hanno ancora eguagliato le prestazioni di quelle al litio. Ma le cose potrebbero cambiare molto presto.
batterie agli ioni di sodio

Nel mondo della mobilità elettrica, il litio è attualmente il re indiscusso delle batterie. Negli anni, questa tecnologia ha compiuto passi da gigante, offrendo oggi prestazioni elevate e autonomie sempre più estese. Ma c’è un grosso limite da segnalare: l’estrazione del litio è costosa, complessa e basata su una risorsa limitata. Ecco perché il sodio si sta affacciando come una valida alternativa.

A differenza del litio, il sodio è un elemento abbondante, facilmente reperibile e più economico da estrarre. Inoltre, la sua catena di approvvigionamento non è sotto il controllo esclusivo della Cina, un aspetto strategico per l’industria globale. Tuttavia, fino a oggi, le batterie agli ioni di sodio non sono mai riuscite a eguagliare le prestazioni di quelle al litio. Ma le cose potrebbero cambiare grazie a un’importante scoperta realizzata dagli scienziati della Princeton University.

Princeton University, batterie agli ioni di sodio

Grazie al supporto finanziario di Lamborghini, il team di ricerca guidato dal professor Mircea Dinca ha sviluppato un materiale catodico organico ad alta energia, chiamato bis-tetraamminobenzochinone (TAQ). Questa innovativa soluzione promette di rendere le batterie agli ioni di sodio più efficienti, economiche e sostenibili, superando persino le prestazioni dei tradizionali catodi agli ioni di litio sia in termini di densità energetica che di potenza.

Già lo scorso anno, il team di Dinca aveva presentato una batteria al litio basata sul TAQ. Ora, gli scienziati sono riusciti a ottimizzarne l’applicazione nelle batterie al sodio, con risultati straordinari. Il segreto? L’utilizzo di nanotubi di carbonio, che permettono di creare un elettrodo omogeneo e altamente performante.

Come spiega Tianyang Chen, primo autore della ricerca, i nanotubi di carbonio avvolgono e interconnettono i cristalli di TAQ, garantendo un trasporto elettronico ottimale e un utilizzo del materiale attivo vicino al 100%. Questo significa che le batterie al sodio di nuova generazione potrebbero offrire tempi di ricarica ridotti e un’efficienza superiore, colmando finalmente il divario con la tecnologia al litio.

Le risorse minerarie del pianeta sono limitate, e ovviamente il litio non fa eccezione. Secondo Mircea Dinca, diversificare le fonti energetiche è fondamentale per rendere la mobilità elettrica davvero sostenibile. “Il sodio è ovunque”, sottolinea il ricercatore, “e realizzare batterie con materiali abbondanti come composti organici e acqua di mare è uno dei nostri obiettivi più ambiziosi”. Il vero punto di svolta, però, è nella densità energetica: maggiore densità significa più autonomia per i veicoli elettrici.

Dinca e il suo team sono convinti che il TAQ possa competere con le migliori tecnologie attuali, offrendo batterie più potenti, economiche e indipendenti dalle risorse minerarie cinesi. Se queste promesse si concretizzeranno, potremmo essere di fronte a una rivoluzione nel settore dell’energia e della mobilità.

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